Il mercato di Art Basel: le prime vendite da capogiro

La fiera è iniziata da appena due giorni e ha già visto un buon numero di vendite. Tra queste un de Kooning da 33 milioni di dollari

In programma a Basilea dal 15 al 18 giugno 2023, Art Basel ha visto già un buon numero di vendite nella prima giornata di preview del 13 giugno. Le premesse si erano capite sin da subito, con il lavoro di Mark Rothko che si è aggiudicato il primato dell’opera più cara presentata alla fiera, proposto da Acquavella di New York alla cifra di 60 milioni di dollari e si intitola Orange and Yellow. Secondo Artnet News il quadro è stato consegnato dal mega-collezionista Steve Wynn ed è stato venduto pubblicamente l’ultima volta nel 2014 per 36,6 milioni di dollari.

Mark Rothko, Orange and Yellow

Guardando le prima vendite effettive, invece, alcune gallerie hanno già fatto ottimi affari nel primo giorno di preview della fiera, raggiunta anche da noti curatori avvistati in giro per gli stand, come Cecilia Alemani, Carolyn Christov-Bakargiev e Daniel Birnbaum. Nella sezione principale, “Galleries”, Galleria Continua ha portato in fiera una recente opera di Anish Kapoor intitolata “Red to Cobalt Blue”, del 2022. Sono dischi in diverse varianti cromatiche, che vanno dallo scuro al chiaro, dalla profondità apparentemente illimitata, che rivelano un vuoto quasi infinito. Il lavoro è stato venduto in fiera per 775,000 sterline. In stand anche la scultura “Tortue” del 2015 di Adel Abdessemed venduta per 320,000 euro e “Olho #3, Estádio do Pacaembú, São Paulo” del 2020 di JR venduta a 160,000 euro. Anche nello stand di MassimoDeCarlo si sono fatti affari: del pittore franco-cinese Yan Pei-Ming, sono stati venduti due lavori: “Bruce Lee, Enter the Dragon” del 2023 per 480.000 euro e “Dragon céleste rouge”, sempre del  2023,  per  300.000 USD. Una Superfcie Bianca del 1963 di Enrico Castellani per  220.000 euro e per rimanere sempre nell’ambito dell’importante arte italiana del dopoguerra, il ricamo di Alighiero Boetti intitolato “Dall’oggi al domani” del 1988 per 90.000 euro. Una cifra poco più alta, 95.000 euro, per “Il cielo sopra Milano” del 2023 del duo Elmgreen & Dragset. E ancora opere di Spencer Lewis (tra i  110.000 e i 65.000 dollari), Jennifer Guidi (Activated Light, USD 350,000), Mcarthur Binion (USD 250,000) solo per citarne alcune.

Louise Bourgeois, Spider IV, 1996

Cardi Gallery ha portato a Basilea Paolo Scheggi con un’opera degli anni Sessanta che ha venduto per 350.000 euro e un senza titolo del 1991 di Jannis Kounellis  passato di mano per 300,000 euro, mentre Hauser & Wirth è tra le gallerie che ha venduto quasi una trentina di opere il primo giorno, tra cui il grande ragno che si arrampica sulla parete del Booth della galleria: il bronzo “Spider IV” realizzato da Louise Bourgeois nel 1996 che è stato acquistato per USD 22.5 milioni. L’artista era in vendita anche con un olio 1946, “One Way Traffic”, aggiudicato a USD 2.75 milioni. L’enorme (170.2 x 290.8 cm) “Four Heads” del 1975 di Philip Guston è stato comprato per USD 9.5 milioni. Una quindicina le opere vendute anche da David Zwirner tra le quali emerge  la scultura oversize di Gerhard Richter STRIP-TOWER (2023), presentata nella sezione Unlimited, venduta per 2,5 milioni di dollari. Gagosian porta in stand capolavori di Pablo Picasso, John Currin, Blinky Palermo, Rudolf Stingel, Christo, Cy Twombly, Andy Warhol, Gerhard Richter e dell’ultima arrivata nella sua scuderia, Francesca Woodman, con un Willem de Kooning del c. 1978–80 (Untitled III) che è quotato 33-35 milioni.

Anche i musei hanno fatto acquisti: il Moderna Museet Stockholm ha acquisito dalla galleria Nagel Draxler “The Mummy” del 2021 di Sayre Gomez per  USD 185,000. Goodman Gallery ha venduto “Land of Dreams” (2019) di Shirin Neshat a un’istituzione dell’Asia meridionale per 275.000 dollari e il Louisiana Museum of Modern Art ha acquisito “DREAMS HAVE NO TITLES (Lightbox)” (2023) di Zineb Sedira per 80.000 euro. Peter Freeman, Inc (New York) ha venduto “Röntgenaufnahme des Schädels M.O. / X-Ray of M. O.’s Skull” del 1964 di Meret Oppenheim a un prezzo compreso tra USD 225,000 e 275,000 a un museo in Francia. Da Edward Tyler Nahem (New York) “Infinity-Nets (ZSSATT)” del 2008 di Yayoi Kusama è stato acquistato da un collezionista asiatico per una cifra non dichiarata ma che si aggira tra tra i 2,4 e i 2,6 milioni di dollari.


Oltre al Rothko di Acquavella, Kabir Jhala e Anny Shaw del The Art Newspaper hanno riportato anche le vendite non confermate di un Picasso da 25 milioni di dollari da Landau e un trittico di Joan Mitchell da 14 milioni di dollari da Pace Gallery. Quest’ultima ha venduto anche cinque lavori di Alexander Calder con prezzi compresi tra i USD 2.8 milioni per un “Untitled” del 1976, fino a un lavoro su carta del 1969 comprato per USD 350,000.