Una rubrica (p)artecipattiva che racconta di arte, artisti e sostenibilità
Mai avrei pensato di assaggiare una zuppa preparata da Maria, mai avrei pensato di venire avvolto da Michelangelo in una bandiera rossa con la scritta ENERGIA, mai avrei pensato di scoprire che in Portogallo c’è una piccola isola che si chiama Armona, mai avrei pensato di provare una immediata empatia per tante persone che non conoscevo, le ambasciatrici e gli ambasciatori del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto.
Abbiamo avuto il piacere di essere i primi a poter leggere “La formula della creazione”, il suo nuovo libro scritto in ventidue anni e curato da Chiara e Ruggero, in cui ripercorre la sua vita, la sua arte e il suo pensiero, con alcune pagine manoscritte che dovrebbero diventare manifesti.
E poi abbiamo dato inizio a un’opera collettiva mondiale perché volevamo protestare contro alcuni degli eventi inaccettabili di questi tempi surreali, come la guerra russo-ucraina, i genocidi in Etiopia e i recenti fatti del regime iraniano.
Ma Michelangelo ci ha subito corretto: davanti a queste atrocità è necessario fare una PROPOSTA e non una PROTESTA: instaurare un dialogo costruttivo e non una reazione che darebbe luogo a una serie di reazioni a catena.
E così è nata una prima simbolica performance collettiva: una catena umana in cui ci siamo tenuti per mano girando tra l’opera Porte-Uffizi, cui è seguito il post su Instagram in cui Michelangelo, il 21 dicembre 2022, decimo anniversario della celebrazione del Rebirth Day, ha fatto un annuncio per tutto il mondo, invitandoci a un flashmob globale il prossimo 21 marzo 2023.