Superblast II. L’effimero nella società post-capitalista

La collettiva fa parte della seconda edizione del progetto di residenze d’artista Superblast, prodotto e ideato da NAM -Not A Museum

Dalle viscere dell’ex Manifattura Tabacchi risaliamo verso il cielo, a cercare il sole: ecco Specchio riflesso e quel che resta di Caramelle, le due opere di Lorenzo Lunghi che accolgono i visitatori sul tetto, ancora storditi da The Ultimate Ensemble, opera inedita di Irene Adorni, prima in mostra. Nel paese delle ultime cose, restituzione di Superblast II, residenza d’artista prodotta e ideata da NAM – Not A Museum e visitabile fino al 16 ottobre negli spazi dell’ex Manifattura Tabacchi, è un viaggio singolare e inquietante tra le cose che restano, curato da Caterina Taurelli Salimbeni.
Il viandante, sempre in ascolto, dovrà lasciarsi indicare il percorso: dei grugniti lo porteranno di fronte a Rusty S. e Pitty Blue, le due marionette-androidi dei MERZBAU, eternamente nel vivo del loro spettacolo.

Lorenzo Lunghi, Caramelle. Photo Leonardo Morfini, ADRYA. Courtesy NAM – Not A Museum

Abbandonate nel sonno Rusty e Pitty, un muro bloccherà lo spazio successivo: è Fenomeno di Davide Sgambaro, prima delle sue tre opere in mostra, della quale non resterà che una serie identica di fenomeni dal sorriso imbarazzato. Un po’ come quel grande smile che gira su se stesso in fondo alla stanza. Una voce richiama ancora il viaggiatore dal corridoio: è Roi de Coupe, la casa editrice di Roberto Fassone, che prende il nome da un’imprevedibile (ma non casuale) sessione di tarocchi.

Roberto Fassone, Roi de Coupe. Photo Leonardo Morfini, ADRYA

Prima di Too much and not the mood (Choosy), delicata installazione sonora di Sgambaro a conclusione del percorso, a trattenerci è la bellissima Ludovica Bertucci in una video-confessione di Beatrice Favaretto. Ludovica usa il suo corpo per descrivere quella frenesia, dal sapore contemporaneo, tra spontaneità e spettacolarizzazione, riassumendo in un istante tutte le opere precedenti e rispondendo all’interrogativo iniziale: “Cosa resta?”

Davide Sgambaro, Fenomeno, Smiley. Photo Leonardo Morfini, ADRYA

Nel paese delle ultime cose, dal distopico romanzo di Paul Auster, è un viaggio onirico attraverso le opere di sei giovani artisti: Irene Adorni, Roberto Fassone, Beatrice Favaretto, Lorenzo Lunghi, MERZBAU e Davide Sgambaro, nel tentativo di definire i contorni del nostro passaggio nel tempo. Nato con l’idea di indagare i rapporti tra arte, scienza e natura, Superblast ha aperto le candidature della sua seconda edizione a gennaio 2022. La selezione degli artisti vincitori, tutti under 40, è stata effettuata da Andrea Lissoni, Direttore artistico Haus der Kunst di Monaco, Chiara Parisi, Direttrice del Centre Pompidou di Metz, Elena Magini, Curatrice al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato e Caterina Molteni, Assistente Curatrice al MAMbo di Bologna.

MERZBAU, Rusty S. e Pitti Blue o Le Sorelle I-IV. Photo Leonardo Morfini, ADRYA

Concepito come dispositivo di riflessione sul pensiero post-antropocentrico, Superblast II si completa e conclude, inoltre, con un progetto editoriale che raccoglie, attraverso un approfondimento interdisciplinare, gli interventi di artisti, intellettuali, scrittori e critici.
Il libro Superblast è a cura di NERO Editions con saggi degli autori Angela Balzano, Ivan Carozzi, Giulia Crispiani, Federico Di Vita, Matteo Grilli e Laura Tripaldi, i quali hanno accompagnato e arricchito il percorso di residenza dei sei artisti. La pubblicazione sarà in distribuzione a partire dalla fine di quest’anno.

Nel paese delle ultime cose
Irene Adorni, Roberto Fassone, Beatrice Favaretto, Lorenzo Lunghi, MERZBAU e Davide Sgambaro
a cura di Caterina Taurelli Salimbeni
fino al 16 ottobre
Manifattura Tabacchi – via delle Cascine 35, Firenze
Info: manifatturatabacchi.com