Con un buon mix di talenti affermati e emergenti una proposta di respiro. Fortemente internazionale, anche quest’anno Art Brussels si riconferma uno degli appuntamenti più interessanti del calendario fieristico del sistema dell’arte europeo. Il programma proposto vede la partecipazione quasi mille artisti che sono chiamati in riflessioni inerenti l’identità e il corpo dell’essere umano nell’era del post-human, la tecnologia e le condizioni ambientali in piena crisi.
Art Bruxelles divide le gallerie partecipanti in diverse sezioni: PRIME (per artisti mid-career e affermati), DISCOVERY (artisti emergenti), REDISCOVERY (artisti il cui riconoscimento è atteso da tempo), INVITED (gallerie emergenti che trascendono il tipico formato della galleria) e SOLO (presentazioni di artisti solisti). Di particolare interesse quest’ultima sezione che dimostra ancora l’attenzione della fiera belga nel presentare progetti curati ad hoc.
Sono trenta le gallerie che scelgono di portare a Brussels progetti espositivi dedicati a un solo artista, tra i quali spiccano Wanda Koop da Blouin Division (Montreal) che esamina il paesaggio attraverso la lente della tecnologia; Paul McCarthy da Xavier Hufkens (Bruxelles) le cui opere criticano le mitologie e la politica americana; Dankyi Mensah da Maruani Mercier (Bruxelles, Knokke, Zaventem) la cui colorata ritrattistica documenta lo sviluppo del paesaggio sociale e politico in Ghana; Nazanin Pouyandeh da Sator (Parigi) le cui opere esplorano la sua evoluzione personale e il rapporto tra Iran ed Europa e Noel W. Anderson a Zidoun-Bossuyt (Lussemburgo), noto per la sua esplorazione dell’identità maschile nera utilizzando i tessuti come mezzo espressivo.
La migliore presentazione SOLO sarà premiata con il SOLO Prize (finanziato dal partenne della fiera, Hiscox), e l’artista vincitore riceverà 10.000 euro.
DISCOVERY si presenta con ottimi presupposti qualitativi e questa sezione della fiera è quella che presenta il maggior numero di progetti che riportano l’attenzione sulla questione climatica. Altro importante tema riguarda l’influenza della tecnologia e dei social media sulla società: House of Chappaz (Barcellona, Valencia) e Joey Ramone (Rotterdam) presentano uno stand condiviso con opere di Momu & No Es, critiche versol’iperconnettività, che esprimono sfiducia verso l’uso delle tecnologie. Da Charlot (Parigi, Tel Aviv) espone tra gli altri Quayola che fonde l’estetica classica con software e algoritmi.
Tra le novità introdotte in questa nuova. Edizione della fiera c’è l’inedito intervento dell’artista romeno e attivista per la pace Dan Perjovschi, che presenta una nuova serie di disegni originali in bianco e nero, criticando l’invasione dell’Ucraina. L’artista ha inoltre creato una serie di cinque spille che saranno in vendita alla fiera, invitando i visitatori a sostenere il paese attaccato dalla Russia. L’intero introito delle spille sarà donato all’associazione benefica Ukraine 12-12.
Le nuove iniziative per il 2022 includono una partnership con Parallel.art per creare hub dedicato agli NFT, progettato per informare, educare e sostenere i collezionisti, curiosi di saperne di più riguardo le pratiche artistiche basate sulla blockchain. Una serie di conferenze in collaborazione con il partner istituzionale della fiera iMAL – il centro pionieristico per le culture digitali e la tecnologia di Bruxelles – riunisce i principali attori del mondo dell’arte ed esperti sull’argomento, costruendo ponti tra il mondo fisico e quello digitale, sotto il segno dell’arte contemporanea.
Le gallerie italiane non mancano all’appello di Art Brussels 2022 e sono 10 i nomi che quest’anno prendono parte all’evento. Molte di queste peraltro arrivano da Milano, da Dep Art a M77, Osart, Progettoarte elm, Lia Rumma. Ci saranno poi A+B Gallery da Brescia, Thomas Brambilla da Bergamo, Monitor da Roma, Noire da Torino, P420 da Bologna ed Eduardo Secci da Firenze
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28 aprile 2022 – 1 maggio 2022