Gli ultimi fatti storici di questi anni, a partire dalla pandemia fino arrivare all’invasione di Putin in Ucraina, hanno sicuramente scosso il mondo intero e di conseguenza anche il mondo dell’arte. Lasciando ferite, certamente, ma anche opportunità di presa di coscienza in primis e possibilità di trasformazione.
Sono partite tantissime iniziative per supportare e aiutare il popolo ucraino e il bagaglio culturale che ne dipende. Case d’aste, gallerie, piattaforme online e artisti vendono opere per enti di beneficenza che aiutano le persone colpite dall’invasione russa dell’Ucraina.
Dal canto suo, anche l’Italia, oltre alla proposta di progettazione del teatro di Mariupol bombardato, si vedrà partecipe nella città di Milano di moltissime iniziative e eventi come comunicato dell’ Assessore Sacchi il 16 Marzo 2022 dimostrando forte solidarietà e spirito d’iniziativa:
«La Milano dell’arte e della cultura si muove a sostegno del popolo ucraino e contro la guerra. Teatri, orchestre, musei, scuole, direttori, artisti, curatori: in tantissimi hanno attivato le proprie energie con progetti pensati per venire in soccorso dell’Ucraina. Ciascuno si è messo in gioco con i propri strumenti e i propri mezzi espressivi – dalla musica alla fotografia, dal teatro all’arte contemporanea –, sentendo profondamente la responsabilità di una solidarietà e di un supporto sempre più necessari».
Un altro esempio di questa mobilitazione sono certamente i Monuments Men, che tornano oggi alla ribalta grazie all’iniziativa del museo della rivolta di Varsavia che ha creato un comitato per tutelare l’arte ucraina dalle bombe delle truppe russe. Sotto lo stesso nome, durante la Seconda guerra mondiale un team internazionale di centinaia di esperti ed intellettuali indossò mimetica e casco per salvare e recuperare i capolavori dell’arte distrutti o razziati dalle truppe naziste in Europa.
«In questa drammatica situazione – spiega Francesco Taccetti, ricercatore INFN coordinatore di 4CH – i progetti e gli istituti europei che lavorano nel settore dei beni culturali si sono stretti insieme a formare una rete di salvataggio per il patrimonio culturale ucraino a partire dalle digital libraries, dimostrando una compattezza e un’unità di intenti che gettano le basi per un futuro comune».
L’iniziativa di 4CH è stata caldamente approvata dalla Commissione Europea, trovando anche l’immediata collaborazione e l’attivo impegno del Center for Contemporary and Digital History dell’Universitа del Lussemburgo, dell’Istituto di ricerca letteraria della Polonia Academy of Sciences e del Poznan Supercomputing and Networking Center.
The Naked Room, invece è una galleria d’arte contemporanea con sede a Kiev che sta producendo il padiglione ucraino alla Biennale di Venezia, ha lanciato una campagna di raccolta fondi chiamata Ukrainian Emergency Art Fund. Il fondo, amministrato dal (MOCA) Museum of Contemporary Art ONG, mira ad aiutare gli artisti e gli operatori culturali ucraini.
Queste iniziative, progetti e donazione rappresentano il sintomo di un dato di fatto: questa guerra è vicina a noi e ci riguarda.
La Galerie Poggi, con sede a Parigi, è “particolarmente preoccupata” ,ad esempio, per la sicurezza di uno dei suoi artisti ucraini, Nikita Kadan, che è attualmente nascosta nella Galleria Voloshyn, uno spazio espositivo sotterraneo a Kiev che, ancora una volta, viene utilizzato come rifugio antiaereo.
Quindi, la galleria vende una selezione delle opere di Kadan per raccogliere fondi che andranno direttamente all’artista e un fondo di emergenza creato dal collettivo “Beyond the Post-Soviet”. I prezzi variano da € 800 a € 6.000 e le opere possono essere visualizzate sul sito web della galleria.https://migrateart.com/products/idriskhan
Altri metodi di cui tutti possono usufruire per dare il proprio contributo sono:
Le donazioni, come a Ueaf.moca.org.ua, un collettivo di artisti e curatori ucraini che tentano di continuare a poter lavorare.
Tramite la divulgazione di link utili, dove sono presenti informazioni per aiutare gli artisti ucraini e non solo ad esempio Google doc
Infine attraverso l’acquisto di biglietti legati agli eventi e i programmi che fanno parte dello scheletro di iniziative promosse per raccoglie fondi o tutelare l’arte e la cultura ucraina: la Disasters Emergency Committee ( sul sito è possibile fare anche donazioni non direttamente legate agli eventi).