WEST, un progetto monumentale che indaga le logiche che hanno reso grande l’impero americano e ne hanno poi determinato l’inesorabile declino. Quello di Francesco Jodice è il racconto di un viaggio che comincia più di 150 anni fa e che analizza da vicino la storia del nuovo continente, inevitabile specchio di riferimento per l’intero occidente.
Il progetto è stato selezionato tra i vincitori della decima edizione dell’Italian Council, programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Nella primavera 2023 la Galerie le Château d’Eau di Tolosa, sostenitrice del progetto, ospita la mostra WEST. Rise and Fall of the American Century, presentando per la prima volta al pubblico il risultato dell’intero progetto. Al termine dell’esposizione, le opere tornano in Italia al fine di trovare collocazione permanente nella collezione del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisiello Balsamo.
La ricerca artistica di Francesco Jovice è da sempre proiettata verso i mutamenti del paesaggio sociale contemporaneo, con particolare attenzione ai fenomeni di antropologia urbana e alla produzione di nuovi processi di partecipazione. Nel progetto fotografico West, Jovice declina questa linea nella realtà americana che in poco più di un secolo amplifica esponenzialmente il suo grado di influenza verso il resto del mondo moderno, mutando automaticamente anch’essa, vedendosi trasformata da provincia del vecchio continente a baluardo dello sviluppo e del benessere collettivo.
Quello che vede i suoi albori intorno al 1848 con il fenomeno della Golder Rush, la corsa all’oro che da febbre inguaribile diventa impalcatura del futuro impero che in quel momento l’America si accinge a diventare, è il principio del racconto di cui il fotografo napoletano decide di farsi narratore. È comunque un racconto corale quello realizzato dal fotografo che si cimenta nella raccolta di materiale a partire dal 2014, in cui un’interminabile schiera di personaggi si rivela utile a raccontare splendori e aberrazioni della parabola americana, dai cowboy agli indiani, dalle rockstar agli attori, passando per esploratori, gangster, bodybuilders, intellettuali, artisti, presidenti ed astronauti.
L’epopea dell’uomo bianco nelle valli desertiche dell’ovest americano è testimonianza di quanto la storia dell’occidente sia intrisa di contraddizioni e come queste siano nel tempo diventate tratto centrale del codice genetico di un intero popolo e di tutti gli altri che lo hanno preso e reso modello determinante del proprio autonomo sviluppo.
Le fotografie di Jodice sono intervallate da una serie di immagini d’archivio, «minerali e detriti culturali» relativi alla storia economica, geologica, politica e culturale del secolo americano, catalogati come manufatti di un’epoca che sembra giungere al suo compimento. Questo si rivela essere uno dei caratteri più interessanti della ricerca di Jodice che si presenta simultaneamente come un manuale per la lettura e la comprensione del ‘secolo lungo’ americano e uno sguardo gettato in avanti verso l’era del post-fordismo e del post-Occidente.