Ilaria Ester Bonacossa al MAD di Milano, l’ex direttrice di Artissima alla guida del nuovo museo dell’arte digitale

«I musei italiani sono cambiati profondamente in questi anni e sono oggi un’eccellenza riconosciuta nel mondo, perché a guidarli sono andate le persone giuste attraverso rigorose selezioni internazionali». Con queste parole il Ministro delle Cultura Dario Franceschini annuncia la nomina delle nuove figure a capo delle sei istituzioni museali che arricchiranno nei prossimi anni il panorama culturale nazionale. Dopo i lavori di selezione compiuti su 156 candidati dalla commissione scientifica presieduta da Stefano Baia Curioni, professore associato di storia economica presso la Università Luigi Bocconi di Milano, il Direttore Generale Musei, Massimo Osanna ha indicato i nominativi dei nuovi direttori, ufficializzati poi dal Ministro.

Bonacossa

Il museo dell’arte digitale a Milano

La nuova strada che prende il mondo della cultura vede l’Italia impegnata in un percorso di rinnovamento in cui anche l’arte digitale avrà il suo spazio. Tra i nominati in questione infatti c’è Ilaria Ester Bonacossa, a cui va il titolo di direttrice del nuovo museo nazionale dedicato interamente alle ultime frontiere dell’espressione artistica, il MAD

Il Museo dell’Arte Digitale nascerà a Milano e troverà la sua sede nei locali liberty dell’ex Albergo Diurno di Porta Venezia, uno spazio ipogeo di proprietà del Comune di Milano. Strategica la decisione di localizzare il nuovo museo proprio nei pressi del MEET – il centro internazionale di cultura digitale – con il quale instaurerà certamente una conversazione continuativa. La prospettiva della nuova istituzione museale milanese è quella di assolvere al ruolo di epicentro dello sviluppo e della presentazione dei contenuti digitali, svolgendo un ruolo strategico nello scenario culturale contemporaneo, sempre più connesso e globalizzato, in cui la stessa nozione di opera e di pubblico va inevitabilmente evolvendo.

Una sfida a lungo termine

Il budget destinato all’infrastruttura culturale della città di Milano da parte dello Stato conta complessivamente 121 milioni di euro che verranno divisi in tre distinti progetti: Il masterplan dello studio Herzog & de Meuron del Museo Nazionale della Resistenza lungo i Bastioni di Porta Volta, la realizzazione della Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic), che prevede una fetta di stanziamento che supera i 100 milioni e infine il Museo dell’Arte Digitale che potrà contare sulla cifra di 6 milioni.

Bonacossa si troverà impegnata nella costituzione del MAD nella sua interezza: l’inaugurazione del museo è infatti previsto solo per il 2026 e a oggi non si è neppure in grado di immaginare quale sarà il suo aspetto. In assenza di un progetto architettonico ufficiale infatti si lascia ampio spazio all’immaginazione. Una dura sfida per la storica dell’arte e curatrice che ha appena concluso il suo incarico quinquennale come direttrice di una delle fiere d’arte di maggiore spessore presenti in Italia, Artissima, a Torino. 

Il bagaglio della nuova nominata non vanta però solo la gestione delle difficolta pre e post pandemia della fiera torinese, infatti Bonacossa ha svolto il ruolo di direttrice del Museo Civico di Arte Contemporanea Villa Croce di Genova dal 2012 al 2016 e quello di curatrice nel 2013 del Padiglione Nazionale dell’Islanda, durante la 55esima edizione della Biennale di Venezia diretta da Massimiliano Gioni.

Un’esperienza eccellente nel sistema dell’arte che sarà fondamentale per dare forma a un dialogo intermuseale a livello cittadino, dove si prospetta un continuo rimbalzo tra le iniziative organizzate dalle vecchie e dalle nuove istituzioni, componenti il futuro polo culturale milanese, per il quale speriamo di vedere l’alba nel 2026.