Guido Iannuzzi presenta Daphne is back: nuova istallazione contro la violenza sulle donne al tempio di Diana di Villa Borghese

Dopo il successo ottenunto con la sua installazione Bauhaus Think-Tank, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, viene installata nel tempio di Diana, all’interno di Villa Borghese a Roma, la nuova opera di Guido Iannuzzi. L’opera, intitolata Daphne is back, si concentra sulla condizione odierna della donna e della sofferenza nata dall’abuso. 

Daphne is back

Guido Iannuzzi seleziona lo spazio nella villa romana e attiva una conversazione con le opere presenti all’interno della Galleria Borghese, con i capolavori di statuaria firmati da Bernini e in particolare con la sua Apollo e Dafne. Il momento della narrazione che viene cristallizzata nella scultura, realizzata tra il 1622 e il 1625, è quello del rapimento. Le braccia di Apollo stringono in un’amovibile morsa le membra della giovane Dafne che si trova imprigionata e soggiogata dal volere del dio del sole. Lo sguardo di Guido Iannuzzi si poggia sull’atto successivo dell’episodio mitologico, in cui Dafne si libera dalla stretta di Apollo, vedendo tramutato il proprio corpo in una nuvola di foglia di alloro. 

Guido Iannuzzi

L’opera ferma esattamente il momento in cui le due frecce in piombo e in oro, che avevano dato avvio al mito classico, si incontrano facendo smaterializzare la figura femminile. La ninfa sparisce alla vista degli astanti, essendo tornata alla sua piena libertà, rimangono ancora, per pochi attimi, solo le foglie di alloro che aleggiano in espansione nell’aria come unico riverbero ed eco del precedente stato assunto da Dafne. Iannuzzi reinterpreta la scena utilizzando vere foglie di alloro, sottoposte ad un complicato processo chimico di stabilizzazione che si conclude con la copertura in vernice dorata. 

L’artista romano riconosce in questa vicenda una metafora dal sapore attuale e sceglie di realizzare l’installazione presente al tempio di Diana, celebrando l’immaginario classico. Daphne is back porta agli occhi dello spettatore la riflessione dell’artista che riconosce nella mimesi e nell’atto di nascondersi un comportamento errato, solo temporaneamente efficace, da parte delle donne che soffrono di violenza. Iannuzzi invita all’ergersi compatte e combattere coraggiosamente, a volto aperto l’ingiustizia e non fuggire, celandosi nell’ombra dell’emarginazione.

Chi è Guido Iannuzzi

Guido Iannuzzi è nato a Roma, dove attualmente vive e opera mantenendo un suo studio anche a Londra dove ha vissuto per lunghi periodi. L’elemento che caratterizza maggiormente il suo approccio artistico è la sua volontà/obiettivo di raggiungere con i suoi contenuti, soprattutto di carattere sociale e filosofico, il maggior numero di mondi possibili senza mai tradire oltre i suoi principi anche il suo stile e i suoi canoni estetici. Il raggiungimento di tale obiettivo ha trovato conferma nel riconoscimento che gli è stato tributato sia dal mondo underground/alternative, da dove artisticamente proviene, sia nel mondo istituzionale e accademico.