La storia che sta dietro alla mostra di TVBOY al Mudec, dal 2 dicembre, è singolare. Tutto è iniziato con un murale dello street artist apparso proprio fuori dal museo milanese la notte dell’8 dicembre 2018, durante i giorni della grande mostra dedicata a Banksy, dal titolo A visual protest. Ma invece di indignazione, quell’opera suscitò la curiosità e la riflessione dell’allora assessore comunale alla Cultura Filippo del Corno, il quale capì che l’opera di TVBOY rappresentava un elemento di dibattito nella discussione su autorizzazione e illegalità della street art. Per questo motivo il Comune di Milano poco dopo invitò l’artista a realizzare un grande intervento pubblico in città e da lì è nato un confronto che ha portato fino a questa mostra, la prima organizzata da TVBOY in un museo.
Lo street artist è diventato uno dei più popolari in Italia e non solo, soprattutto grazie alla sua dialettica sempre audace e impegnata, che si intreccia con i più rilevanti fatti di cronaca che animano il dibattito culturale, sociale e politico della comunità. Per questo TVBOY è un artista molto amato e apprezzato da un target molto eterogeneo, anche perché il suo linguaggio è semplice e immediato, punta all’emozione dell’osservatore senza la necessità di filtri o “traduzioni”. Uno degli obiettivi della sua poetica, infatti, è quello di parlare a tutti, di essere comprensibile, in modo da fare arrivare l’arte a un pubblico più ampio possibile. La sua espressività artistica è estremamente inclusiva.
I riferimenti culturali di TVBOY sono da ricercare nel bombardamento televisivo che la generazione nata negli anni ‘80 ha subìto e sul quale lui, giocando su questo concetto fin dal nome, invita a riflettere. TVBOY ha fatto della contaminazione un percorso nitido e divertente e ha conquistato una libertà che gli permette un vasto vocabolario creativo. La mostra ha quindi il ruolo e il compito di svelare i capitoli dell’ “enciclopedia TVBOY”, fatti di storie ed espressioni che si intrecciano tra loro.
Il percorso è strutturato in quattro sezioni, la prima delle quali è dedicata ai baci, non solo perché sono proprio alcuni di questi che lo hanno reso noto nel mondo, ma perché TVBOY usa il bacio come detonatore nel senso Baudelairiano del termine: l’intimità, la spiritualità, il colore, l’aspirazione verso l’infinito sono la voce del romanticismo e dell’arte che si esprimono con questo gesto che è anzitutto un dialogo. Si prosegue con il nucleo dedicato al potere: TVBOY nel suo ruolo di artista individua nel potere la fissità di una posizione, di un oggetto, ed ecco che allora, con i suoi interventi, intende rendere mobile il potere, spostarlo, scardinarlo. La terza sezione è quella centrale di tutta la mostra ed è incentrata sulla storia dell’arte, fondamentale per comprendere le radici artistiche “nomadi” dell’artista. Il percorso si conclude con la sezione più intima e personale, quella dedicata agli eroi dell’artista.
Dal 2 dicembre al 9 gennaio
Info: https://www.mudec.it/ita/