Nostalgia, dolce tristezza. A Genova la mostra che evoca il ricordo

L'esposizione con oltre 120 opere, dal Rinascimento al contemporaneo, indaga il sentimento più complesso dell'animo umano: la nostalgia

Nostalgia. Modernità di un sentimento dal Rinascimento al Contemporaneo è il titolo dell’esposizione visibile sino al 1° settembre 2024 al Palazzo Ducale di Genova. Il progetto coinvolge numerose opere che spaziano dalla scultura al figurativismo, attraverso un ampio immaginario visivo che cammina in secoli e secoli di storia dell’arte tra Giacomo Balla, Pompeo Batoni, Jean Auguste Dominique Ingres, Anish Kapoor e tanti ancora.

Undici sezioni tematiche, tra mito, arte e letteratura, accompagnano il visitatore in un viaggio che racconta le diverse interpretazioni del malinconico e controverso sentimento, sia da un punto di vista iconografico sia come rimando ad alcune figure paradigmatiche come Ulisse, Enea o Persefone, Leopardi. Tra le emozioni più contrastanti dell’animo umano, una sorta di dolcissima tortura e al contempo rievocazione di gioia, per il ricordo – ormai lontano – di momenti felici.

Opere che letteralmente stringono il cuore, come Heimweh di Thomas Walch: il quadro fa parte di una serie che racconta l’annessione del Sudtirolo all’Italia. Due ragazze, appoggiate al biancore dei sassi, guardano un orizzonte perso ormai assieme al Trentino. La scultura bronzea di Cristoforo Marzaroli, assoluto capolavoro artistico di una delicata figura femminile con lo sguardo perso lontano. Il Rinascimento fiorentino del XX secolo di Federigo Angeli con la sua Dama a Cavallo o il Concetto Spaziale, Attese di Lucio Fontana: non i classici tagli bianchi e algidi ma segni irregolari per inclinazione e ampiezza.

Ancora, Giovanni Boldini, Galileo Chini, Giorgio De Chirico, Evelyn De Morgan, Fortunato Depero, Filippo De Pisis, Luigi De Servi, Albrecht Dűrer: tutti pervasi dallo stessa medesima percezione, che cercano di far trasparire dalle loro creazioni. E poi, la celebre L’Odissea di Ingres, che funge anche da manifesto all’esposizione. Personificazione del poema omerico, la figura è seduta pensierosa su una roccia e nella mano destra tiene un remo, iconograficamente simbolo del viaggio.

Una nostalgia di casa, dell’antico, dell’altro, «su Parigi s’addensa un oscuro colore di pianto» recitava Ungaretti in Nostalgia rievocando il ricordo di un’alba parigina e di una giovane donna. Quella perenne sensazione di ritorno che accompagna ognuno di noi, l’essere sempre in un limbo, in una dimensione altra – proprio come le tele di Fontana – in un tempo mai trascorso o non ancora avvenuto. E che invece, ci aspetta, proprio lì fuori.

Dal 25 aprile al 1° settembre 2024
Palazzo Ducale, Genova
info: palazzoducale.it

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