Capsule Venice, la mostra “in bilico” raccontata da vicino

La curatrice e l'artista Sarah Faux accompagnano il pubblico di Capsule Venice attraverso "Hovering", una rassegna sull'irrisolto

Il nuovo spazio a Venezia di Capsule, galleria fondata a Shanghai da Enrico Polato, ospita la sua seconda mostra. Inaugurata il 6 aprile, Hovering presenta i lavori di tredici artisti internazionali in un percorso che si propone come una piattaforma per talenti emergenti. L’esposizione, che rimarrà visitabile fino al 23 giugno 2024 da Capsule Venice, è a cura di Manuela Lietti, anche autrice del testo che accompagna la mostra e protagonista, insieme all’artista Sarah Faux, dell’incontro con il pubblico in programma per il 28 aprile.

Morehshin Allahyari, Ivana Bašić, Leelee Chan, Nicki Cherry, Sarah Faux, Elizabeth Jaeger, Emiliano Maggi, Lucy McRae, Kemi Onabulé, Catalina Ouyang, Bryson Rand, Marta Roberti e Young-jun Tak sono gli artisti in mostra nella sede a Venezia di Capsule, che si presenta come un incubatore di ricerca. Molti dei giovani talenti selezionati per la rassegna sono infatti alla prima collaborazione con la galleria, che ha raccolto nello spazio veneziano un insieme di opere che, nella diversità dei linguaggi impiegati, riflettono sul senso di indefinitezza della condizione contemporanea. Da qui Hovering, “in bilico”.

Il discorso costruito dall’esposizione di Capsule a Venezia sull’oscillazione “tra potenziale latente e manifestazione evidente insite nelle nelle pratiche di artisti che individuano nella dimensione liminale legata a genere, corpo e spazio l’impronta della nostra contemporaneità”, come scrive Lietti, non è risolutivo. Gli artisti, infatti, esplorano il senso di “in-betweeness” con diverse strategie creative, che però non offrono un’unica soluzione alle questioni trattate. Le opere, per lo più legate al motivo del corpo, rispondono a una dialettica circolare, rintracciata anche altrove nelle giovani generazioni di artisti, che riesuma il fantasma del postmoderno e ne raccoglie la rivoluzione, dando nuova vita ai suoi impulsi decostruttivi.

Sculture, dipinti, fotografie, stampe e video traducono così nella mostra la logica dell’indefinitezza, che presuppone l’insoluto come una forma di crescita. A raccontarla da vicino saranno la curatrice e Sarah Faux, tra gli artisti della rassegna, che il 28 aprile esploreranno i lavori da Capsule insieme al pubblico.

info: capsuleshanghai.com

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