Doppietta a Museion, dove le mostre diventano un’esperienza immersiva

Con l'inaugurazione dell'attesissima 'RENAISSANCE' e della rassegna dedicata a Ezio Gribaudo, Museion esplora i possibili rapporti con l'eredità culturale

Museion, il Museo d’arte contemporanea di Bolzano, apre i battenti di una nuova stagione di mostre nel segno dell’interdisciplinarietà. Visitabili dal 23 marzo, le esposizioni rendono il museo altoatesino uno scenario in cui prendono forma le interrogazioni sull’eredità culturale, da un lato con le pratiche rigenerative delle giovani generazioni di artisti, dall’altro attraverso il confronto con la figura di Ezio Gribaudo, artista ed editore torinese scomparso nel 2022 e a cui la mostra The Weight of the Concrete rende omaggio. Accanto alla celebrazione di una figura eclettica come Gribaudo, Museion presenta l’attesissima RENAISSANCE, in cui 15 giovani artisti provenienti dal nord Italia si raccolgono in un comune approccio rigenerativo nei confronti del proprio retaggio culturale.

«Le due mostre sono esemplari per Museion, un’istituzione strettamente legata al suo territorio, ma che al contempo pensa e agisce in una prospettiva e in un network globale», ha dichiarato Marion Piffer Damiani, la presidente della Fondazione, dando il via alla conferenza stampa d’inaugurazione. «Le due mostre riuniscono un gruppo non convenzionale di generazioni in un’unica esperienza per i visitatori», ha invece affermato Bart van der Heide, il direttore del museo. «Credo che sia molto potente – ha aggiunto – quando i musei creano un legame tra le esposizioni. Per me, da storico dell’arte, è anche tra le righe che l’umanità prende forma, perciò ritengo che il fattore immersivo nelle mostre o nei musei sia un elemento capace di creare una narrativa». «Nel 2024 – ha concluso il direttore – Museion vuole continuare a essere uno spazio attivo per l’immaginazione e per raccontare storie».

Ricevere un’eredità: Museion racconta Ezio Gribaudo

«La mostra The Weight of the Concrete si ricollega a un filone programmatico per Museion, che indaga le ricerche verbo-visuali, un nucleo ricco all’interno della nostra collezione», ha spiegato Marion Piffer Damiani all’inaugurazione. Curata da Tom Engels e Lilou Vidal in collaborazione con Leonie Radine, The Weight of the Concrete è infatti un omaggio all’opera multidisciplinare di Gribaudo, un percorso tra linguaggio e immagine che prende le mosse dalla poetica della materia. Da qui il titolo della rassegna, che si ispira al celebre Il Peso del Concreto (1968), in cui i primi lavori grafici dell’artista si accostano a un’antologia di poesia concreta a cura del poeta Adriano Spatola.

L’esposizione dedicata a Ezio Gribaudo restituisce la poliedricità della sua figura, raccontandola attraverso i suoi Logogrifi in una scenografia realizzata da Davide Stucchi. Pure con le opere bianco su bianco, le installazioni a led di Stucchi danno risalto ai lavori di Gribaudo con un gioco di luci e ombre. Accanto alla serie dei Logogrifi, simili a rompicapo che prevedono la formazione di nuove parole cambiando la lettera iniziale, la mostra include una sezione di materiali della vita e della carriera dell’artista. Perciò, ai fini della mostra è stata determinante la collaborazione con l’Archivio Gribaudo, presieduto dalla figlia Paola, pure intervenuta alla conferenza stampa.

«In tutta la mostra – ha spiegato il curatore – ricorre un rapporto profondo tra ciò che significa “esibire” e ciò che significa “pubblicare”, ma anche l’indagine sulla differenza tra ciò che è leggibile e ciò che è astrazione». «Gribaudo – ha continuato – è sempre stato in cerca di un nuovo linguaggio. Uno scopo, questo, in cui risiede il potere dell’arte, e cioè sviluppare nuovi modi di leggere e di percepire».

‘RENAISSANCE’, un’istantanea dei linguaggi del contemporaneo

Rovesciando la prospettiva verso l’eredità culturale, RENAISSANCE raccoglie negli spazi di Museion le pratiche rigenerative contemporanee. Selezionati dalla curatrice Leonie Radine, gli artisti che approdano a Bolzano – tutti originari del territorio compreso tra Alto Adige e Milano – si confrontano con norme e immaginari dando vita a nuovi processi rigenerativi transdisciplinari. Offrendo uno scorcio delle tendenze espressive di oggi, la mostra rappresenta la base per l’assegnazione di una delle più alte borse di studio per l’arte emergente in Europa, conferita dalla Fondazione Vordemberge-Gildewart. In collaborazione con un’istituzione espositiva europea – Museion per il 2024 -, la Fondazione destina 60.000 franchi svizzeri a un artista di massimo 35 anni della regione selezionata. A beneficiarne sarà quindi uno degli artisti di RENAISSANCE.

Tra installazioni e pittura, fotografia e performance, scultura, disegno e video, i lavori in mostra dialogano con le norme estetiche e sociali, decostruendole a favore di un’identità culturale fluida. «Di fronte alla rovina del presente, tra le attuali situazioni geopolitiche e le crisi ecologiche, c’è una nuova generazione che concepisce il tempo in modo più circolare», ha premesso la curatrice. «Molto di RENAISSANCE – ha aggiunto – sta nel conferire un nuovo significato al passato e nel cogliere quelle nuove tendenze dell’arte contemporanea che riciclano oggetti e immagini, idee e pratiche con un approccio critico e sostenibile».

Arricchito dalla scenografia progettata dallo studio di design milanese (ab)Normal, il percorso della mostra riunisce negli spazi di Museion opere che esprimono in chiave contemporanea i concetti da cui sono stati ispirati quei passaggi della storia dell’arte, dal Rinascimento all’Arte Povera, caratterizzati da un approccio rigenerativo ai linguaggi visivi. Così Isabella Costabile, che crea le sue sculture assemblando oggetti e materiali con i segni del tempo, Davide Stucchi con le sue composizioni visive costruite con l’intreccio di calzini, o la scultura sospesa della vincitrice della borsa conferita dalla Fondazione Vordemberge-Gildewart, Monia Ben Hamouda, che cospargendo il pavimento di spezie, aggiunge una dimensione olfattiva alla fruizione dell’opera.

La mostra, che procede per ambienti immersivi, conta diversi interventi video, come nel caso del film di Magdalena Mitterhofer e del contributo in proiezione nell’ambiente di Raphael Pohl, oltre al cortometraggio realizzato da Luca Piscopo, presentato con una selezione di fotografie dal sapore neorealista. A scegliere la fotografia, anche Jim C. Nedd, che realizza un autoritratto in cui il suo volto non è visibile.

Accanto al lavoro di Filippo Contatore e all’opera di Sophie Lazari, RENAISSANCE include contributi di artisti che hanno rielaborato concetti e norme culturali di più ampio respiro, come i dipinti di Giorgia Garzilli, che restituiscono scorci di un immaginario hollywoodiano, o gli interventi di Lorenza Longhi e Costanza Candeloro, in collisione con gli ideali di bellezza contemporanei.

Nel confronto con i fantasmi del passato, in alcune opere la rielaborazione dell’identità passa attraverso una relazione con il territorio. Così accade nell’installazione di Tobias Tavella – inclusa anche nella Biennale Gherdeina -, che restituisce l’interazione tra ambiente e città propria di Bolzano, in un assemblaggio di materiali con cui i visitatori possono interagire. Il lavoro di Binta Diaw è invece l’esito di un’azione partecipativa: realizzato dall’artista con un gruppo di donne dal background migratorio residenti in Alto Adige, l’enorme patchwork in esposizione riattiva, attraverso il cucito, gli elementi aurorali dell’espressione artistica femminile. Complici della rievocazione, le voci che provengono dall’opera.

Pure con minore evidenza, parte dell’opera di AliPaloma, che apre la mostra, rielabora criticamente un certo spazio. E lo fa con una boa in vetro, realizzata a seguito di una performance nel Forte di Fortezza, in provincia di Bolzano, dove l’artista aveva installato un muro dello stesso materiale per contrastare l’invulnerabilità del Forte, poi distrutto e fuso. Da questa azione, l’opera che Museion espone in apertura di RENAISSANCE.

Tra interdisciplinarietà e rielaborazioni culturali, RENAISSANCE e The Weight of the Concrete rimarranno aperte al pubblico fino al 1 settembre 2024.

info: museion.it