Il parco dei cervi, Kazuo Kamimura torna alla ribalta con un lavoro magistrale, un fumetto tra eros e horror

Roma

Fumettista, illustratore e saggista giapponese – scomparso prematuramente all’età di 45 anni – Kazuo Kamimura prosegue nel suo matrimonio artistico con Coconino Press e Fandango. Lo scorso anno, infatti, la casa editrice ha pubblicato Il fiume Shinano (integrale, cofanetto di tre volumi cartonati per un totale di 736 pagine, bianco e nero e a colori, 48 euro), grande classico del manga – in cui la lettura inizia da quella che, per noi occidentali, è l’ultima pagina – fino ad allora inedito in Italia, scritto da Hideo Okazaki.

A distanza di poco tempo, ecco un’altra opera finora mai tradotta al di fuori dei confini giapponesi: Il parco dei cervi, un fumetto tra eros e horror. Realizzato con Norifumi Suzuki (regista e sceneggiatore, scomparso sette anni fa), il volume (cartonato, 208 pagine. bianco e nero e colori, 22 euro) – con traduzione di Paolo La Marca – esalta ulteriormente la maestria di Kazuo Kamimura, vero e proprio maestro di disegno (che definire elegante è poco), autore di magnifici ritratti di donne, profondo conoscitore – nonché narratore per immagini – della vita di coppia e della lotta tra i sentimenti individuali e le intransigenti regole che la società giapponese impone.

Se nel romanzo di formazione al femminile (sempre a fumetti) Il fiume Shinano, Kazuo Kamimura narra, attraverso gli occhi della protagonista, la storia di Yuki Takano, eroina ribelle pronta a sfidare ogni convenzione e regola della società in nome della passione amorosa, nel più recente Il parco dei cervi (pubblicato nel 1976) l’autore – i cui manga hanno ispirato film per il grande schermo, sceneggiati tv e brani – porta avanti un suggestivo esperimento narrativo sul disfacimento e l’amoralità di Hollywood.

Apparsa all’improvviso sul set di un film erotico, la giovane Azusa Wakaba attira la torbida curiosità di un frustrato aiuto regista, Murase Takayuki, in procinto di essere promosso a direttore cinematografico (“dieci anni di obbedienza per arrivare a questo risultato”). Rapito dallo splendore e dal fascino misterioso della ragazza, Takayuki viene a conoscenza che si tratta della figlia di una nota attrice del passato, Azusa Fumiko, morta in tragiche circostanze proprio all’interno di quegli studios.

Cercando di dare una svolta al proprio percorso professionale, Takayuki la sceglie come protagonista della sua prima pellicola (“la stampa sarebbe andata subito a nozze con una notizia del genere. Nella mente di Murase comparvero, simili a dei flash culti, i titoli dei quotidiani e dei settimanali. Poi scomparvero”). Ma nel momento in cui la novità giunge alle orecchie del celebrato regista di fama internazionale Makiguchi Kenzô, gli eventi iniziano a prendere una piega inaspettata: l’avidità abbraccia l’istinto omicida e l’odio scorre a fiumi, in una costante escalation, insomma un fumetto tra eros e horror (assai) spinto.

È una storia inquietante e perversa, portata al limite e consigliata a lettori non troppo piccoli, questa che raccontano Kazuo Kamimura (le sue tavole dinamiche e sensuali, mai banali, sembrano far sprizzare vita ai personaggi) e Norifumi Suzuki. Già, quest’ultimo – conosciuto sia come scrittore sia dietro la macchina da presa per numerosi film “pink violence”: un genere di b-movies, in voga in Giappone dagli anni Settanta, caratterizzato da film densi di erotismo e scene d’azione, con al centro giovani donne ribelli, “sukeban”, in cerca di vendetta per i torti subiti – rappresenta un più che degno “complice” per Kazuo Kamimura. Un’ottima coppia di professionisti che, purtroppo, è venuta a mancare troppo presto. Il volume è completato da due saggi del curatore Paolo La Marca (“Un requiem per il mondo del cinema”) e di Giacomo Calorio (“Sessualità indomabili”). Leggere per credere.

Info: www.coconinopress.it