L’Opificio Golinelli si apre all’arte africana, in mostra 6 artisti

Bologna

A partire da fine gennaio, in occasione di Arte Fiera, gli spazi dell’Opificio Golinelli si sono aperti all’arte dei paesi emergenti attraverso il riallestimento della collezione di Marino e Paola Golinelli, riservando un focus speciale all’arte africana: 11 opere realizzate nell’ultimo decennio dagli artisti Joël Andrianomearisoa (Antananarivo, Madagascar, 1977), Abdoulaye Konaté (Diré, Mali, 1953), Gonçalo Mabunda (Maputo, Mozambico, 1975), Cameron Platter (Johannesburg, Sudafrica, 1978), Pascale Marthine Tayou (Yaoundé, Camerun, 1967), Ouattara Watts (Abidjan, Costa d’Avorio, 1957), sono state scelte tra le circa 600 opere della Collezione Golinelli e inanellate in un percorso coerente con la mission della fondazione, promuovente un approccio all’arte multidisciplinare e didattico grazie alle mostre realizzate annualmente dal 2010. Le opere sono accomunate a livello formale da un’attitudine alla manualità di stampo artigianale, al recupero e riutilizzo di materiali che spesso costituiscono la rappresentazione visiva di una consolidata e irreversibile contaminazione con l’Occidente. Il tema del riuso, inteso su larga scala come integrazione, non ha valenza esclusiva sul piano concettuale, bensì anche nell’ambito formale di ricerca dell’arte appare quanto mai attuale e sofisticato. Info: www.fondazionegolinelli.it