Roberto Koch: «I fotografi professionisti sono gli archivi della memoria»

Roma

Si fanno sempre più foto digitali, ma solo un piccola percentuale di queste viene pubblicata, il resto finisce negli hard disk o rimane nella memoria degli stessi oggetti che usiamo per scattare. Roberto Koch, fotografo professionista e fondatore dell’agenzia Contrasto, è intervistato da Repubblica sull’argomento: «Un fotografo consapevole passa molto tempo a selezionare, ordinare, archiviare le proprie immagini, e continua a stamparle su carta, perché la comprensione del valore di una fotografia passa ancora per l’attenzione e il dettaglio che solo una stampa può dare». Dunque si può usare anche uno smartphone per le foto, ma la differenza è quello che si fa dopo con l’immagine scattata.