Bray rilancia il crowdfunding per sostenere l’arte contemporanea

Venezia

Il ministro dei Beni culturali Massimo Bray in visita alla Biennale di Venezia ieri ha riacceso i riflettori sul complesso tema dei finanziamenti all’arte contemporanea. Finanziamenti a pioggia? Finanziamenti privati? Storce il naso, anche perché la congiuntura storico economica impone di ripensare i tradizionali metodi di sostentamento all’arte che hanno rivelato la loro insostenibilità negli ultimi anni, nonché la poca funzionalità. E allora cos’ha in mente Massimo Bray? «I finanziamenti sono scarsi – ha detto, e questo è un dato di fatto – ma sono interessato dal crowdfunding». Questa parola, questa teoria, riassumibile con l’espressione azionariato popolare, ha contagiato anche l’internauta Massimo Bray, che sta dando grande dimostrazione della sua sensibilità nei confronti delle nuove strategie telematiche di comunicazione (è un abilissimo follower di Twitter). Possibile che rappresenti il vero snodo della filosofia del sostegno alla cultura? Le sperimentazioni già esistono, dalle più istituzionali, come la stessa Biennale di Venezia, alle più carbonare, come il nostro Talent Prize (www.talentprize.it/2013/), ma con un appoggio da parte dei principali fautori della cultura e dell’arte in Italia, come il ministero dei Beni culturali, potrebbe probabilmente diventare un frontiera affidabile e foriera di buone possibilità. Staremo a vedere.