Belgrado, il museo fantasma

Un viaggio ai limiti dell’assurdo è quello che aspetta i visitatori dell’esposizione collettiva: “What happened to the museum of contemporary art?”, visitabile al Mca di Belgrado fino al 30 settembre. L’atmosfera è surreale. Gli immensi spazi sono vuoti, non c’è nessuno, ad eccezione dei custodi che tengono aperto lo spazio. La storia del Museo è complessa: chiuso nel 2002 per lavori di restauro e ampliamento, resta tuttora in uno stato di abbandono. Ecco allora la reazione di un gruppo di artisti che non smettono di interrogare il potere politico circa il destino di un simbolo di produzione di senso artistico, un luogo chiave della città: cioè una non-mostra in quello che, di fatto, è ormai un non-museo. Non esiste un percorso, anche se idealmente 3 sono le sezioni: l’edificio stesso, con i lavori lasciati a metà e il degrado che lo consuma come un tarlo, la documentazione di questi ultimi dodici anni, con ritagli di giornali, interviste, dati e cifre (i soldi investiti fino ad ora), alcune opere.