Gli stati d'animo di Brannon

La seconda personale di Matthew Brannon (St. Maries, Idaho, 1971) intitolata“The inevitable and the unnecessary” affronta diverse tematiche come l’alcolismo, la carriera, e approfondisce moti d’animo, come ad esempio l’eccesso e il desiderio represso. Fino a quando giunge la notte dove un po’ ci si nasconde, e dove un po’ si beve in qualche locale, in un angolo della metropoli.

In quest’esibizione i lavori dell’artista si rinnovano, mostrandosi sottoforma di pittura a olio e di disegno. Quadri bianchi, grigi, neri, purché di un solo colore, raffigurano fiori stilizzati, un po’ inventati ma anche giardini, foglie autunnali su fondo grigio; sculture da bar, opere dove prendono vita testi e illustrazioni: questi sono gli scenari e i protagonisti delle opere di Brannon.

Nel suo campionario passato, molto vario, Brannon custodisce affreschi, arazzi, film, stampe in rilievo che espone dal 2008. Invece il 2011 lo vedrà protagonista di una personale a Francoforte, presso Portikus, curata da Daniel Birnbaum. In Brannon l’arte è “una frustrazione produttiva ed una piacevole irritazione”: questo perché secondo il suo punto di vista l’arte, per far riflettere un ipotetico pubblico, necessita di porsi in tali termini.

Fino all’11 gennaio.
Galleria Giò Marconi
via Alessandro Tadino 15, Milano
Info: 0229404373; www.giomarconi.com