Avviato nel 2022 sotto la direzione artistica di Sam Stourdzé, l’iniziativa promossa dall’Accademia di Francia a Roma coinvolge design, architettura e arte contemporanea, mirando a creare un dialogo tra il patrimonio storico e le espressioni artistiche moderne, preservando l’identità della villa e al contempo introducendo nuove visioni creative.


Dopo il restauro delle sei sale di rappresentanza nel 2022, realizzato sotto la direzione artistica di Kim Jones e Silvia Venturini Fendi, e la successiva trasformazione, nel 2023, di sei camere degli appartamenti cardinalizi da parte dell’architetta e designer francese India Mahdavi, Villa Medici apre un nuovo capitolo per il progetto di riqualificazione: è stato infatti completato il restyling di sei stanze destinate agli ospiti, affidato a sei diversi team internazionali di architetti, designer e artigiani, selezionati tramite un bando pubblico.

Tra i protagonisti, il duo italiano Zanellato/Bortotto ha firmato la nuova identità della camera numero 20, ora ribattezzata Il cielo in una stanza, che trae ispirazione da una passeggiata immaginaria tra le vie di Roma, mentre il bagno – uno degli elementi più suggestivi – evoca l’estetica delle storiche fontane.
Villa Medici rifiorisce nei suoi giardini
Mentre prosegue il countdown per la Nuit de Cabanes, in programma il 3 luglio, Villa Medici ha svelato altri dettagli sugli interventi architettonici che hanno riguardato gli spazi all’aperto del complesso architettonico. Il paesaggista Bas Smets – già coinvolto nel progetto del Grande MAXXI – e l’architetto dei monumenti storici Pierre-Antoine Gatier hanno guidato il restauro del suggestivo Giardino dei Limoni.
Tra pergolati profumati e alberi di agrumi, è stata inserita un’esclusiva collezione di arredi da esterno intitolata a Cosimo de’ Medici, che coniuga design contemporaneo e memoria storica. Parte integrante dell’intervento anche l’opera dell’artista giapponese Natsuko Uchino, residente in Francia, che ha ideato una serie di vasi in terracotta modellata a mano e impreziosita da frammenti archeologici romani. In queste sculture vegetali sono stati piantati venti alberi di limone, che ora impreziosiscono il Giardino dei Parterre, restituendo un senso di continuità tra natura, arte e storia.
