Narrazioni, memorie e visioni si intrecciano letteralmente in True Colors. Tessuti: movimento, colori e identità, la nuova grande mostra ospitata fino al 16 novembre al MAXXI L’Aquila. Un progetto espositivo che trasforma il tessuto in medium artistico, politico ed emotivo, capace di evocare identità, comunità e cambiamento.
Curata da Monia Trombetta con Chiara Bertini, Fanny Borel, Donatella Saroli e Anne Palopoli, la mostra riunisce oltre venti artisti internazionali di diverse generazioni — tra cui Dana Awartani, Sheila Hicks, Yinka Shonibare, Kimsooja, Olga de Amaral, Paola Pivi, Sanford Biggers, Marinella Senatore e Claudia Losi — proponendo un itinerario denso e multisensoriale tra stoffe, costumi, ricami, installazioni ambientali e opere partecipative.

Il tessuto, materia tanto quotidiana quanto simbolica, qui diventa protagonista assoluto: racconta storie personali e collettive, affronta temi sociali e politici, si trasforma in spazio da abitare, corpo da vestire, superficie da esplorare. Ogni sala del barocco Palazzo Ardinghelli — sede del museo — si trasforma in un microcosmo fatto di fili e gesti, dove passato e presente si annodano.
L’installazione Towards Tomorrow di Kaarina Kaikkonen, realizzata con abiti di bambini donati, apre il percorso con un messaggio sospeso tra poesia e memoria. Il viaggio prosegue tra figure ibride e sculture tessili — come quelle di Jacopo Belloni, Isabella Ducrot, Olga de Amaral — fino a progetti site-specific come quello di Dana Awartani, che ricuce simbolicamente le ferite del palazzo causate dal sisma del 2009.

Non mancano opere che coinvolgono direttamente il pubblico, come Vorm Fellows Attitude del collettivo Gelatin, che invita i visitatori a “indossare” nuove identità, o gli striscioni di Protest Forms di Marinella Senatore, costruiti a partire da parole e messaggi raccolti dalla comunità aquilana.
Tra le tante presenze, spicca anche Ocean, Mother and Life di Abdoulaye Konaté, in dialogo con le composizioni di Sanford Biggers e Hassan Musa, mentre Yinka Shonibare propone una riflessione sulle migrazioni con la scultura Invisible Man. Claudia Losi, invece, costruisce un racconto collettivo cucito insieme a donne del Perù e del Marocco, partendo da un’eruzione dell’Etna.



Le installazioni immersive di Alex Cecchetti e Adelaide Cioni portano lo spettatore in una dimensione sensoriale e contemplativa, mentre le opere di Marion Baruch e Rosemarie Trockel chiudono il percorso con una riflessione sulla materia, il gesto e il corpo sociale.
Ad arricchire la mostra, un fitto programma di performance, laboratori, workshop e incontri. L’artista Adelaide Cioni ha inaugurato l’esposizione con Five Geometric Songs, un intervento di danza, mentre il 19 giugno è la volta di Harriet Riddell con il suo progetto itinerante InStichYou, che unisce ricamo e ritratto dal vivo. Nei mesi successivi sono previste azioni performative di Silvia Gribaudi e Adriano Bolognino, oltre a laboratori condotti dagli artisti Jacopo Belloni e Claudia Losi.
True Colors è un progetto che parla di legami, trasformazione e appartenenza, come sottolineato dalla presidente della Fondazione MAXXI, Emanuela Bruni: «È un omaggio alla forza creativa delle persone e dei luoghi, un dialogo tra museo e città». Un invito a vedere l’arte come tessitura collettiva, tra trame visibili e invisibili, radici e futuri possibili.