Da sabato 12 aprile fino al 10 maggio 2025, su appuntamento, la galleria YAG/garage di Pescara inaugura nei propri spazi la mostra “Incandescenze e Maree”. Si tratta di una collettiva il cui progetto espositivo è curato da Martina Cioffi – con testo critico di Alice Vangelisti – che presenterà le proprie opere insieme a quelle di altri sette artisti: Luca Armigero, Marco Emmanuele, Michela Longone, Claudia Mangone, Aran Ndimurwanko, Marco Paganini ed Emma Scarafiotti.

La mostra Incandescenze e Maree
La mostra intende esplorare il dialogo tra il fuoco e l’acqua: le due forze primordiali e complementari, simboli di creazione e trasformazione, in grado di mutare la materia e ridefinire i confini della percezione visiva e concettuale.
L’esposizione si configura come un territorio di trasformazione, dove forze antitetiche si incontrano, si confrontano e si plasmano reciprocamente. Le opere dedicate all’incandescenza richiamano l’ardore primordiale, la tensione di una materia che si accende, brucia e si consuma lasciando dietro di sé un eco di cenere e fumo. Il tema della marea, invece, prende forma attraverso creazioni che indagano il perpetuo moto dell’acqua, il suo lento processo di metamorfosi e il ciclo senza fine dell’onda che si solleva e si ritrae.
La mostra si configura così come un racconto visivo dell’instabilità e della continua trasformazione della materia. Nulla rimane immutabile, nulla persiste senza cambiamento: ogni frammento è parte di un flusso incessante, un tempo fluido che scorre e si rinnova senza tregua.
Gli artisti in mostra
Martina Cioffi, artista visiva comasca formatasi all’Accademia di Belle Arti di Brera, lavora con installazioni site-specific e scultura, con un focus sulla ceramica e la sua ricerca esplora la trasformazione e la resilienza della natura attraverso un’estetica perturbante. Luca Armigero si distingue per le sue installazioni scenografiche site-specific, spesso realizzate con materiali riciclati e integrate con pittura, fotografia e scritte monumentali che esplorano memoria e trasformazione. Marco Emmanuele esplorala metamorfosi della materia, in particolare del vetro, creando opere che evocano decadimento e rinascita con una riflessione contemporanea sulla materialità e l’ambiente.
Michela Longone indaga la natura e i suoi materiali, riflettendo sulla fragilità del pianeta e il rapporto conflittuale con l’uomo raccontando l’interazione tra natura e umanità in un ciclo continuo di creazione e distruzione. Claudia Mangone lavora con scultura, disegno e installazione, esplorando spazi esperienziali e il dialogo tra detto e non detto. Aran Ndimurwanko sviluppa il suo lavoro attraverso l’utilizzo di materiali naturali o di recupero, quali terracotta, legno e pietra.
Marco Paganini indaga il rapporto tra materia, caso e visione, creando opere che stimolano speculazione e narrazione. Infine, Emma Scarafiotti è un’artista a tecnica mista che lavora tra videoarte, installazione, performance e suono che esplora il corpo post-umano e le intersezioni tra specie, unendo scienza e narrazione.

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