Chantal Akerman: la Cineteca di Milano omaggia la regista a dieci anni dalla scomparsa

Una retrospettiva al Cinema Arlecchino per ricordare l’influenza innovativa della regista belga. Un tributo cinematografico per raccontare l’audacia narrativa e visiva di una cineasta unica

A dieci anni dalla morte della regista Chantal Akerman, la Cineteca Milano ricorda la regista con una rassegna dei suoi miglior film. Il ciclo di proiezioni, dal titolo Rigore e fascino: Il cinema di Chantal Akerman, avranno luogo al Cinema Arlecchino dal 2 al 17 aprile 2025. Akerman è nota per il suo approccio minimalista e sperimentale alla narrazione e alla struttura cinematografica, dimostrandosi come una delle registe più innovative e influenti del cinema contemporaneo

Il programma delle proiezioni

Il programma dei film inizia nella giornata del 2 aprile con una masterclass sul cinema di Chantal Akerman. Questa sarà tenuta da Wouter Hessels, professore di cinema presso diverse Università e Centri Audiovisivi. Dopodiché sarà proiettato, nel contesto della Milano Art Week, il film Jeanne Dielman, 23, quai du commerce, 1080 Bruxelles: storia della vita di una casalinga, vedova, che cucina, si dedica alla casa, e si prostituisce part-time, per racimolare qualche soldo in più e mandare avanti la casa e gli studi del figlio adolescente.

Rispettivamente nelle giornate del 3, 5 e 6 aprile ci sarà la proiezione di Golden Eighties, commedia musicale burlesca, tenera e frenetica; Saute ma ville, storia di una diciottenne, fuggita da una scuola di cinema che la ignora, e che si inventa cineasta (con accompagnamento musicale live a cura di Sonia Wieder-Atherton e Katia Weimann a cui segue un concerto musicale dal vivo dedicato alla regista); D’Est, un documentario girato in 16 mm in Germania, Polonia e Russia che investiga la vita durante i tempi instabili seguiti al collasso dell’Unione Sovietica.

Il 12 aprile verranno proiettati due film: Un divano a New York in cui un ricco psicanalista in crisi si trasferisce a Parigi, nella casa popolare di Béatrice, cui cede il suo lussuoso attico a Manhattan e Je, tu, il, elle, un’opera radicale che mostrò tutta la forza e il coraggio della cineasta. Domenica 13 aprile, No Home Movie, il film dedicato alla madre, e il 15 aprile saranno proiettati due cortometraggi Saute ma ville e La chambre e il lungometraggio Hotel Monterey. Nell’ultimo appuntamento, il 17 aprile, la rassegna conclude con Toute une nuit con cui la regista ci conduce in viaggio nella profondità delle relazioni umane che si svela durante le ore più buie della notte.

Chantal Akerman

La regista nacque a Bruxelles da una di famiglia ebrea il 6 giugno 1950. Il suo stile ha contribuito a tracciare la mappa di un nuovo linguaggio espressivo diventando così una figura unica tra le cineaste della sua generazione. Dopo aver frequentato l’Institut National Supérieur des Arts du Spectacle di Bruxelles, si trasferì a Parigi seguire i corsi dell’Université internationale du théâtre. Partì poi per New York e nel 1972 gira il suo primo lungometraggio, Hotel Monterey, strutturato per inquadrature fisse, lunghi piani-sequenza e interamente girato all’interno dell’albergo di New York in cui alloggiava.

Tornata a Parigi nel 1974 e nel 1975 la Biennale di Venezia rese omaggio alla regista con una personale. Nel 1975 Chantal Akerman fondò una sua casa di produzione, la Paradise Films, e l’anno seguente ritornò negli Stati Uniti per girare News From Home. Dopo Les rendez-vous d’Anna, del 1978, intenso meta-itinerario autobiografico interpretato da Aurore Clément, che a partire da questo film cominciò una ininterrotta collaborazione con la regista. Nel 1991 gira Notte e giorno in cui la protagonista è divisa tra l’amore per Jack e quello per Joseph, come lo è il film tra musical e racconto morale.

Con D’Est (1993) la Akerman si è impegnata per la prima volta in un’operazione multimediale, un film e una videoinstallazione a esso legata, allestita a Parigi. Dopo alcuni lavori per il teatro e per la televisione, la regista ha girato nel 2000 La captive, in cui le abituali tematiche del suo cinema si confrontano con il peso del cinema classico. Chantal Akerman soffriva di problemi maniaco-depressivi (aggravatisi dopo la morte della madre) che la condussero a togliersi la vita il 5 ottobre del 2015.

Per maggiori informazioni visitare il sito ufficiale della Cineteca di Milano