Firenze torna a parlare di inclusione e solidarietà attraverso l’arte. Sulle porte della Basilica della Santissima Annunziata, nel cuore della città, è apparsa un’installazione simbolica di Giovanni De Gara realizzata con coperte termiche dorate, simili a quelle utilizzate per proteggere i migranti durante i salvataggi in mare. L’iniziativa, inaugurata il 25 marzo 2025 in occasione della celebrazione dell’Annunciazione, vuole lanciare un messaggio chiaro di accoglienza e umanità.
Le parole dell’arcivescovo di Firenze
L’arcivescovo di Firenze, Gherardo Gambelli, ha spiegato il significato profondo dell’opera “Sono le coperte d’emergenza che spesso vediamo avvolte addosso a uomini donne e bambini salvati dai viaggi della speranza, ai senza fissa dimora che vivono in strada, agli sfollati, a chi in generale viene soccorso. Sono così simbolo di cura e attenzione, un abbraccio per chi soffre”.
Aggiunge poi: “L’oro semplice, e al tempo stesso prezioso di queste coperte termiche, che salvano vite umane, ci rimanda all’oro che troviamo all’interno della basilica nell’affresco dell’Annunciazione dove l’incarnazione del Signore ci richiama al valore di ogni vita umana, specialmente quando è più fragile e meno protetta. È Dio stesso che si è fatto piccolo e indifeso come un bambino per entrare nella nostra umanità. In lui possiamo vedere chi fugge dalle guerre, chi ha fame, chi è ammalato, chi è carcerato, chi è solo”.

L’installazione di Giovanni De Gara
L’installazione è parte del progetto artistico itinerante “Eldorato: Nascita di una nazione”, ideato dall’artista Giovanni De Gara e avviato nel 2018 presso la Basilica di San Miniato al Monte. Da allora, l’opera ha toccato numerose città italiane tra cui Lampedusa, Venezia, Genova, Palermo, Parma e Napoli, ponendo al centro del dibattito pubblico il tema delle migrazioni e l’aspirazione a un mondo più giusto e aperto.De Gara ha scelto un linguaggio visivo di forte impatto per denunciare l’ipocrisia e l’indifferenza delle istituzioni verso le sofferenze dei migranti. L’oro delle coperte termiche diventa così metafora di un’umanità preziosa ma spesso ignorata, respinta o brutalmente dimenticata.
L’iniziativa di Giovanni De Gara si inserisce in un dibattito più ampio sul ruolo dell’arte nella denuncia delle ingiustizie sociali. Attraverso il progetto “Eldorato: Nascita di una nazione “, l’artista non solo mette in evidenza la sofferenza dei migranti, ma invita anche la società civile a riflettere su come costruire un mondo più accogliente e solidale. Il messaggio che emerge da Firenze è chiaro: l’accoglienza e la fraternità devono essere valori fondanti di una società moderna. L’oro delle coperte termiche, tanto prezioso quanto semplice, diventa così un simbolo universale di umanità.

Reazioni politiche e polemiche all’opera di Giovanni De Gara
L’opera, sebbene animata da intenti di solidarietà, non ha mancato di suscitare polemiche politiche a Firenze. Durante un acceso dibattito in consiglio comunale, esponenti di Fratelli d’Italia hanno criticato l’installazione definendola «irrispettosa» e «esteticamente sgradevole». Alessandro Draghi e Giovanni Gandolfo, consiglieri FdI, hanno condannato l’opera con toni duri, giudicandola fuori luogo e provocatoria.
A queste critiche ha risposto Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune, che ha replicato così: “Fratelli d’Italia se la prende con chiunque provi a non odiare le persone in difficoltà. Ci sembra evidente, da come si pongono, che a loro piaccia il potere costruito sulla disumanità. Le coperte termiche sono brutte? Facciamole griffate, magari di qualche grande catena multinazionale a cui non far pagare le tasse» L’installazione continua così a dividere l’opinione pubblica rivelando quanto sia complesso e delicato il tema delle migrazioni e dell’accoglienza, soprattutto in un contesto politico come quello italiano.
Nuovi sbarchi a Lampedusa
Mentre a Firenze si discute di arte e simbolismi, il dramma delle migrazioni continua a consumarsi in mare aperto. Nella serata di lunedì 24 marzo 2025, una motovedetta della Guardia Costiera italiana ha tratto in salvo 85 migranti al largo di Lampedusa, in condizioni meteorologiche avverse. I superstiti, provenienti da Bangladesh, Egitto, Pakistan e Sudan, erano partiti da Zuara, in Libia, affrontando il mare in burrasca con la speranza di raggiungere una vita migliore.
