Gli sguardi di Stefania Ceccariglia al Margutta di Roma

La mostra "Sguardi nell'anima" è un viaggio pittorico tra occhi che raccontano emozioni, materia in movimento e colori vibranti

Pennellate energiche e materiche, potenti contrasti cromatici, volti, fiori e occhi che sembrano scaturire dalla tela: Sguardi nell’anima è la personale di Stefania Ceccariglia, curata da Flaminia Gallo con la collaborazione di Tina Vannini e ospitata nella galleria del ristorante Il Margutta, nel cuore della capitale. L’artista utilizza il medium pittorico per raccontare la profondità delle emozioni e l’intensità degli sguardi, attraverso opere vibranti, dense di colore e materia in un’esplorazione della libertà espressiva. Ognuno dei suoi lavori sembra vivere di energia propria e trasporta lo spettatore in un viaggio introspettivo, alla ricerca di sé stesso, nelle profondità degli sguardi che con convinzione dipinge. 

Sono gli occhi infatti ad essere centrali nell’esposizione: ogni sguardo è un viaggio introspettivo ed emotivo, una riflessione sulla profondità dell’essere umano, «ogni pennellata è un frammento della mia vita, un’esplorazione di emozioni e ricordi che vanno oltre il visibile, una parte di me che prende forma, un movimento che non si ferma alla superficie» ha infatti dichiarato l’artista romana. Il suo processo espressivo richiama le influenze dell’espressionismo e di Van Gogh in particolare: spesso il nero è il punto di partenza, inteso e interpretato non come forma di assenza, ma come base da cui il colore esplode con forza.

Elemento essenziale nella sua poetica è la natura, rappresentata in particolare attraverso i fiori di campo. La loro semplicità cela un’essenza autentica, un richiamo alle sue radici umbre e al legame profondo con la terra. I fiori, realizzati con tecniche miste, sono metafore di resistenza e trasformazione, testimoni di una bellezza delicata ma forte, capace di sopravvivere e rinnovarsi.

Le dichiarazioni delle curatrici Flaminia Gallo e Tina Vannini

«L’arte di Stefania Ceccariglia è un’esperienza visiva e sensoriale – ha dichiarato Flaminia Gallo – I suoi sguardi ci chiamano, ci interrogano, ci accolgono. Il suo tratto è deciso, mosso da un’urgenza espressiva che trova nella pittura un linguaggio potente e istintivo. L’uso della materia e del colore genera un’energia vibrante, che supera il confine della tela per coinvolgere lo spettatore in un dialogo emotivo e profondo. Ogni opera è una storia da leggere attraverso gli occhi dei suoi protagonisti, una finestra aperta sulla fragilità e sulla forza dell’anima umana».

«Le opere di Stefania, con quegli sguardi intensi e magnetici, sono vere narrazioni visive capaci di trasmettere emozioni profonde – conclude Tina Vannini – Ogni quadro si apre come una finestra su un mondo interiore, dove luce e colore dialogano per rivelare storie di bellezza e introspezione. Sono convinta che la mostra al Margutta saprà incantare e ispirare ogni visitatore, offrendo un’esperienza immersiva che va ben oltre il semplice atto del vedere».

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