Attraverso i diluvi: un percorso tra arte e riflessione sulla fragilità dell’esistenza

Dai reperti egizi alle opere del XXI secolo, la collettiva della Collezione Maramotti offre uno sguardo su come l'umanità affronta le crisi

La Collezione Maramotti ospita, da ottobre 2024 fino al 16 febbraio 2025, Attraverso i diluvi, una mostra collettiva che indaga il tema della catastrofe attraverso un suggestivo dialogo tra passato e presente. L’esposizione prende avvio dalle opere d’archivio della Collezione – molte delle quali esposte per la prima volta – affiancate da prestiti di rilievo provenienti da importanti istituzioni italiane e internazionali. Un viaggio che abbraccia oltre cinquanta opere, datate dal XII secolo a.C. al 2024, per offrire un racconto trasversale sulle esperienze di crisi e distruzione che hanno segnato l’umanità e il mondo.

Al cuore della mostra si pone Oltre il Diluvio (1864) di Filippo Palizzi, che introduce e conclude il percorso espositivo. Questo monumentale dipinto reinterpreta il mito del Diluvio universale con un’immagine visionaria: un paesaggio spoglio e affilato emerge dalle acque, mentre l’arca, ormai integrata nella natura, lascia spazio a una vibrante moltitudine di animali colorati, sotto il tenue accenno di un arcobaleno. L’opera non solo richiama l’idea della rinascita, ma invita a riflettere sull’incessante ciclo di distruzione e rigenerazione.

La mostra esplora eventi distruttivi che spaziano dai disastri naturali – come inondazioni, uragani e incendi – ai conflitti umani, tra guerre, pandemie e l’impatto devastante dell’attività antropica sulla natura. Attraverso le opere esposte, si pone una domanda cruciale: è possibile che la catastrofe, nel suo aspetto più drammatico, diventi anche un mezzo di conoscenza, un’opportunità per ridefinire i confini del nostro immaginario collettivo?

Oggi, il concetto di catastrofe appare sempre meno legato all’idea di un evento eccezionale, assumendo invece i tratti di una presenza costante e quasi ordinaria nella vita quotidiana. L’esposizione mediatica e la sovrabbondanza di immagini hanno contribuito a una sorta di “cecità emotiva”, riducendo l’impatto percettivo di questi accadimenti. Di fronte a questa anestetizzazione del pensiero, l’arte si propone come un’alternativa: può essa offrire nuovi strumenti per resistere alla normalizzazione del disastro e per ricostruire una narrazione che non perda di vista il significato del tragico?

L’allestimento della mostra si articola in diverse sezioni tematiche, ciascuna dedicata a un aspetto specifico della catastrofe: dai fenomeni naturali alle relazioni tra uomo e animale, dalle conseguenze della guerra fino alla malattia, affrontata come metafora e realtà. L’ultima sala, con opere dal carattere intimo e meditativo, è concepita come uno spazio di raccoglimento, dove lo spettatore è invitato a interrogarsi sul senso delle immagini e sulla propria relazione con la crisi.

Il percorso espositivo si estende ai piani superiori della Collezione, con approfondimenti legati alle opere permanenti accessibili su prenotazione. Un catalogo della mostra, arricchito dai contributi di intellettuali quali Andrea Cortellessa, Federico Ferrari e Riccardo Venturi, accompagna l’evento offrendo spunti di riflessione aggiuntivi. Tra gli artisti in mostra si trovano grandi maestri del passato – come Francisco Goya, Käthe Kollwitz e Medardo Rosso – insieme a esponenti dell’arte contemporanea, tra cui Anselm Kiefer, Elisabetta Benassi e Mona Osman. L’eterogeneità delle opere, che spaziano dai reperti egizi del XII secolo a.C. alle più recenti espressioni artistiche del XXI secolo, rende Attraverso i diluvi un’esperienza unica, in cui passato e presente si intrecciano per esplorare l’essenza dell’umano.

La mostra, resa possibile grazie alla collaborazione di prestigiose istituzioni come l’Accademia di Brera e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, rappresenta un invito a ripensare il concetto di catastrofe non solo come fine, ma anche come opportunità per una trasformazione collettiva e individuale.

info: collezionemaramotti.org

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