Un anno che sta per finire e che si porta dietro una serie di vendite da record per importanti capolavori battuti all’asta. Christie’s e Sotheby’s si confermano, ovviamente, regine indiscusse del mercato, ma una menzione speciale va alla Phillips de Pury & Company, presente da settembre 2023, anche nel cinquecentesco Palazzo Visconti di Milano.
Inizialmente si prospettava un anno di crisi per il mercato. Infatti, nel primo semestre del 2024 si è registrato un calo analogo delle vendite pari al 22% sia per Sotheby’s che per Christie’s, dovuto a un indebolimento della spesa nel settore del lusso in Cina.
Questo segmento infatti – che sta attualmente attraversando un fase di significativa contrazione – rappresenta il 25% dei ricavi mondiali per i luxury brand e le cause di questa flessione sono molteplici e complesse, radicate nelle dinamiche economiche e sociali che stanno caratterizzando l’attuale fase di sviluppo dello stato asiatico. Cina a parte, da novembre scorso le due case d’asta rivali sembrano essersi decisamente riprese, tanto da registrare diversi record di vendita per un 2024 giunto ormai al termine.
René Magritte, L’Empire des Lumières, Christie’s
Martedì 19 novembre, durante un’asta serale, il dipinto di Magritte è stato battuto all’asta da Christie’s per 121,2 milioni di dollari. L’opera era stata definita dal CEO Guillaume Cerutti come «uno dei capolavori più significativi mai offerte da Christie’s». Negli ultimi anni l’artista ha navigato sulla cresta dell’onda del mercato, grazie al crescente interesse dei collezionisti per Surrealismo, incrementato anche dalle diverse esposizioni e celebrazioni che hanno intervallato l’anno in occasione della fondazione del movimento.
Realizzato nel 1954, sono attualmente conosciute 3 versioni del soggetto pittorico. Sullo sfondo spicca un cielo azzurro cosparso di vaporose nuvole bianche e sul paesaggio si staglia un lampione, che timidamente illumina una strada buia. «Ho rappresentato due idee diverse, vale a dire un paesaggio notturno e un cielo come lo vediamo di giorno. Il paesaggio fa pensare alla notte e il cielo al giorno. Trovo che questa contemporaneità di giorno e notte abbia la forza di sorprendere e di incantare. Chiamo questa forza poesia» affermava l’artista.
Ed Ruscha, Standard Station, Ten-Cent Western Being Torn in Half, Christie’s
Secondo record più alto del 2024 è sempre di Christie’s ed è Standard Station, Ten-Cent Western Being Torn in Half dell’artista statunitense Ed Ruscha, appartenuto al magnate texano Sid Bass ed esposto in passato anche ad una retrospettiva dedicata all’artista al MoMA di New York e al Los Angeles County Museum of Art.
Il brillante olio su tela, che quasi sfiora l’illustrazione, era stimato 50 milioni di dollari ed è stato venduto per 68 milioni, stabilendo un nuovo record mondiale per Ruscha, artista tra l’altro, ancora in vita. L’immagine è tipica del pittore e riprende il tipico immaginario delle highways americane, con il vento che allontana e confonde le nuvole e i chilometri percorsi in auto alimentano sogni di libertà.
Claude Monet, Nymphéas, Sotheby’s
Ninfee di Monet è stata venduta da Sotheby’s per 65,5 milioni di dollari. Quei fiori eterei, sono forse il soggetto più iconico ed emotivamente coinvolgente mai rappresentato da quel pittore che amava la luce e che cercava di catturare. «Mi ci è voluto del tempo per capire le mie ninfee», spiegava il padre dell’Impressionismo, «le ho piantate per puro piacere e le ho coltivate senza pensare a dipingerle. E poi, tutto ad un tratto, ho avuto la rivelazione. Da quel momento non ho avuto quasi nessun altro soggetto».
Jean-Michel Basquiat, Untitled (ELMAR), Phillips
Ecco la Phillips che prova a farsi strada fra le due celebri case d’asta. Lo scorso maggio, a New York, una tela di Jean-Michel Basquiat del 1982 è stata venduta a 46,5 milioni di dollari. Inoltre, ad incrementare il valore del lotto era stata la sua provenienza: l’offerente l’aveva acquistato da Francesco Pellizzi, amico di Basquiat, che a sua volta l’aveva comprato dalla mercante Annina Nosei.
René Magritte, L’ami intime, Christie’s
Bis per il pittore surrealista francese, con una tela del 1958 venduta da Christie’s per 42,1 milioni di dollari. L’opera proveniva dalla Collezione Gilbert e Lena Kaplan, imprenditore e collezionista, nonché fondatore dell’Institutional Investor nel 1967. L’enigmatico dipinto rappresenta l’uomo con il cappello e la bombetta, che dopo la sua comparsa, divenne simbolo del borghese, delle masse anonime e senza volto, del lavoratore quotidiano e del vagabondo solitario.
In L’ami intime del 1958, il soggetto è di spalle intento a guardare fuori dalla finestra verso un sereno paesaggio montano e un cielo nuvoloso. La scena assume un risvolto surreale con la presenza di una baguette e un bicchiere di vino che fluttuano misteriosamente a mezz’aria dietro le spalle dell’uomo, che sembra ignorare la scena, aggiungendo un elemento di straniamento e incertezza al dipinto.
Andy Warhol, Flowers, Christie’s
Concludiamo la nostra classifica con Andy Warhol che si piazza al sesto posto per una tela del 1964 dal titolo Flowers venduta lo scorso maggio da Christie’s per 35,5 milioni di dollari. Tra i lavori più suggestivi dell’artista, esibiti per la prima volta alla Leo Castello Gallery di New York negli anni ’60, sono caratterizzati da un mix di tecniche impressioniste ed astratte che creano immagini inedite ben diverse dalle precedenti, ispirate al consumismo e alle celebrità.