Il 12 dicembre ha aperto a Palazzo Altemps la grande mostra Gabriele Basilico. Roma, realizzata per gli ottant’anni dalla nascita del fotografo. Cinquantasei opere costruiscono un percorso che attraversa tutta la produzione di Basilico, dai lavori dei primi anni Ottanta, fino ai progetti più recenti. Oltre alle grandi stampe, a colori e in bianco e nero, vengono esposti oltre 250 provini provenienti dall’Archivio dell’artista. Curata da Matteo Balduzzi e Giovanna Calvenzi, la mostra è stata realizzata in collaborazione con l’Archivio Basilico con l’intento di riportare per la prima volta in modo organico le principali ricerche del fotografo su Roma.
Palazzo Altemps, nelle sue mura rinascimentali, accoglie e incarna uno dei maggiori elementi di interesse della ricerca di Gabriele Basilico, ovvero il tempo in rapporto alle forme della civiltà umana: il palazzo è infatti una delle principali sedi romani in cui è possibile osservare stratificazioni di epoche, stili e edifici, un tema caro a Basilico e filo conduttore di alcuni suoi progetti. L’Arco di Costantino coabita con la Chiesa di San Bonaventura, seicentesca, e le Volkswagen dell’’89, plurime presenze temporali e spaziali dell’uomo sul territorio dell’Urbe. Il legame con la capitale si sviluppa nell’arco di più di vent’anni: Basilico lavora nella città per venti incarichi tra il 1985 e il 2011, per campagne fotografiche per enti culturali come festival, musei, progetti editoriali di libri e riviste, utilizzandoli come terreno di ricerca personale e artistica.
La mostra riporta il rapporto del fotografo con la monumentalità della città, sia classica che contemporanea: dal Colosseo al Colosseo Quadrato, fino alla Stazione Termini e alla Tangenziale Est, fossili più o meno recenti della vita urbana. Lo sguardo di Basilico produce un taglio differente però dall’immagine comune della capitale: quella vita urbana, nelle foto presenti in mostra è raramente presente. Solo alcune foto, in una sala specifica, ritraggono anche gli abitanti degli spazi romani: piazza di Spagna, la scalinata del Quirinale, sono alcuni dei pochi scatti che riportano anche la frenesia, turistica, abitativa e lavorativa della città. Il resto è silenzio, spazio tangibilmente abitato ma privo dei suoi abitanti. I busti, le statue e i corpi scolpiti romani conservati a Palazzo Altemps che circondano gli scatti propongono un forte contrasto con le fotografie in bianco e nero.
Dopo la grande sala centrale che riporta gli scatti della Roma contemporanea, una più piccola sala di passaggio presenta una grande parete con 60 fogli originali dei provini a contatto del fotografo. Nei piccoli gruppi di immagini, i segni della scelta: annotazioni, frecce e impronte raccontano il processo creativo di Basilico, dallo scatto fino allo sviluppo del fotogramma prescelto. La possibilità di osservare anche quelli “scartati” permette al visitatore di partecipare a tale processo e osservare anche altre inquadrature degli stessi soggetti. Nel lungo corridoio che completa il percorso espositivo, vengono invece presentate quattro grandi stampe di foto a colori dell’Isola Tiberina, del “Ponte Rotto” e di squarci autunnali del fiume Tevere, sormontato dal cielo grigio e dalle foglie arancioni sugli alberi. Analitici e anche austeri, gli scatti di Basilico non romanticizzano la capitale, colma già di iconografie e memoria, ma accompagnano nel tempo la sua immagine e architettura.
Inserire la mostra negli ambienti di Palazzo Altemps conferma anche di più il dialogo inscindibile tra il fotografo e la città, raccontando una relazione diventata storica. Amplia tale rapporto la pubblicazione di un volume bilingue edito da Electa promossa dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e dal MUFOCO – Museo di Fotografia Contemporanea con l’Archivio Gabriele Basilico. Il volume, curato da Angelo Piero Cappello, Giovanna Calvenzi e Matteo Balduzzi, presenta i saggi dei tre autori e un testo d’approfondimento di Roberta Valtorta, uno dei principali esperti della ricerca di Basilico. Visitabile fino al 23 febbraio 2025, la mostra permette al visitatore di acquisire un nuovo punto di vista sulla città di Roma, esplorando una ricerca storica e urbana cardine della fotografia italiana.
Museo Nazionale Romano – Palazzo Altemps
Roma, Piazza di S. Apollinare 46
info: https://museonazionaleromano.beniculturali.it/