Una grande mostra celebra l’anniversario dell’Istituto Centrale per la Grafica

L'esposizione ripercorre secoli di arte, testimoniando la volontà dell’Istituto di valorizzare le sue collezioni per restituirle alla collettività

Nato nel 1975 dall’unione della Calcografia Nazionale e del Gabinetto delle Stampe, l’Istituto Centrale per la Grafica, è ad oggi il più importante organismo museale italiano per lo studio, la conservazione e la fruizione delle opere grafiche. Acquisizioni. Da Parmigianino a Kentridge è l’importante esposizione ne celebra l’anniversario, mostrando al pubblico le opere d’arte che sono recentemente entrate a far parte dell’ente storico. Nella mostra, realizzata con il patrocinio di Fondazione ETS Italia patria della bellezza, ci sono circa 60 opere che ripercorrono un arco temporale di oltre 500 anni di storia dell’arte, tra disegni, matrici e incisioni, fotografie, video e libri d’artista, un ampio panorama tra antico e moderno che testimonia la volontà dell’Istituto di valorizzare le sue collezioni per restituirle alla collettività.

Le acquisizioni sono state realizzate grazie al piano acquisti 2021-2024 del Ministero della Cultura e come dichiarato da Maura Picciau, direttrice dell’ICG, «l’esposizione è il racconto di un museo in movimento, in cui negli ultimi tre anni sono arrivate molte opere. Sono infatti decine gli oggetti e le opere d’arte che sono pervenute all’Istituto, ad arricchire la nostra già ampia collezione. La mostra Acquisizioni dimostra come, secondo varie modalità, lo Stato possa incrementare il proprio patrimonio nazionale; uno sforzo grande, anche economico – ci sono opere per oltre 3 milioni di euro – nella convinzione che lo sviluppo di una raccolta costituisca un valore per il museo e per la comunità tutta».

Secoli di arte in mostra all’Istituto Centrale per la Grafica

Ad aprire l’esposizione in ordine cronologico, un prezioso disegno di Francesco Mazzola detto il Parmigianino datato 1526-1527, che rappresenta un’ Assunzione della Vergine, acquisito dopo un fermo all’esportazione. Lo schizzo è un bozzetto per la pala Visione di San Girolamo, attualmente conservata presso la National Gallery di Londra ed inoltre il disegno è stato riprodotto nel 1802 da Francesco Rosaspina, che ne realizzò un’incisione la cui lastra è già nelle collezioni dell’Istituto. Presenti anche diverse vedute, come Veduta del tempio di Vesta a Tivoli, realizzata nel 1720 da Caspar Van Wittel o l’acquerello su carta di Giovanni Battista Lusieri del 1780, con una Veduta di Roma (prati di Castello) da Ripetta. In mostra alcune alcune acqueforti su zinco di Giovanni Fattori e disegni a matita di Egon Schiele e Gustav Klimt.

Si prosegue con il XX secolo, con La Beghina di Arturo Martini e i disegni acquerellati di Duilio Cambellotti. Inedite invece le otto lastre a puntasecca di Mario Sironi, realizzate nel 1917 dall’artista durante la licenza dalla guerra. E’ datata 1950 un’installazione di Fabrizio Clerici intitolata Il naufragio dei pulcinelli, composta da 17 disegni a tempera su carta. Arrivando al contemporaneo più vivo, troviamo due opere di grande formato di Giuseppe Penone della serie Pelle di grafite del 2007 e 2009, così come le recentissime opere di Nunzio con un pastello su carta giapponese del 2019 e un disegno a grafite e sanguigna su carta di Ciprian Mureşan del 2024.

Arricchiscono l’itinerario espositivo di Acquisizioni, una sezione dedicata alla fotografia con i ritratti a bianco e nero realizzati da Ghitta Carell, Paul Strand e le stampe fotografiche di Bruno Miniati. Un’ampia parte della mostra è dedicata ai libri, altro settore delle vaste collezioni dell’Istituto, che si arricchirà di alcuni pezzi pregiati e unici tra cui Illustration of the book of Job, un libro illustrato di Willam Blake del 1826 con 21 tavole incise a bulino.

Un’opera di Boccioni esposta all’ICR per la prima volta

Per la prima volta nelle collezioni dell’Istituto, ad aprire le collezioni del XX secolo è un’opera di Umberto Boccioni. Uomo seduto è una piccola incisione del 1907 e mai esposta fino ad ora: si tratta dell’unico esemplare noto in assoluto di una delle prime acqueforti della breve attività incisoria dell’artista realizzato tra il 1907 e il 1910, che riprende nella postura e soprattutto nel gesto delle mani unite sul grembo, una tela eseguita nell’aprile del 1906 con una Figura femminile seduta, oggi in collezione privata.

Acquisizioni. Da Parmigianino a Kentridge
Istituto Centrale per la Grafica – Palazzo Poli, Roma
Dal 17 dicembre 2024 al 23 marzo 2025
ICR, Roma

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