Nel quartiere di Valle Aurelia, per iniziativa di PrimaLineaStudio è nato un progetto espositivo, OVEST, che raccoglie sotto un’unica ala gli artisti che hanno un atelier nell’area occidentale della capitale. OVEST chiama a raccolta 16 artisti anche per mostrare la ricchezza di una zona solitamente non contemplata per quanto riguarda l’arte contemporanea ma che non solo è molto attiva, è anche affiatata e solidale. É cara in questo caso l’idea di decentramento e così uno degli artisti più maturi e frequentatore del quartiere Valle Aurelia da lunga data ha augurato l’incipit di una nuova avventura. Claudio Verna scrive: “Oggi finalmente si parte. Negli anni ho visto tante partenze più o meno felici: ha vinto sempre e solo chi non si è fatto bloccare dalle tante possibili giustificazioni, dai tremori della competizione”.
Nel testo critico dell’esposizione, Domiziana Febbi sottolinea come “conosciuta per la sua storia di battaglie e resistenza, per le fornaci e le cave, Valle Aurelia” sia fortemente “legata all’immaginario della costruzione e della ricostruzione”. Quest’immaginario trova incarnazione in un materiale cardine, simbolo della valle, l’argilla, metafora di un’impalcatura solida per la comunità che vi abita.
A differenza delle altre mostre, maggiormente focalizzate sul porre in risalto l’opera di un singolo artista, OVEST propone un discorso corale, è il pretesto per mettere in luce un dato di fatto: nell’area occidentale di Roma insiste una pluralità di artisti che vi operano, legati da vincoli di stima e amicizia. La maggior parte dei 16 artisti coinvolti ha scelto, infatti, di collocare il proprio studio a Valle Aurelia.
Il progetto nasce da un desiderio di PrimaLinea —composta dal fondatore Eliseo Sonnino Di Laudadio, Alessio d’Anelli, Domiziana Febbi e Riccardo D’Avola Corte — di fare rete con gli artisti del territorio, in uno slancio verso l’esterno che denota il carattere stesso del collettivo. La miccia che ha fatto esplodere il progetto, tuttavia, parte da lontano nel tempo, è stato il risultato di un crescendo di relazioni, conversazioni, condivisioni sull’estetica e l’etica dell’arte. Eliseo Sonnino Di Laudadio (Roma, 1984) apre 9 anni fa il suo studio privato, trasformato negli ultimi 4 anni in spazio espositivo indipendente, l’attuale PrimaLinea.
Molti degli incontri tra gli artisti sono avvenuti, nella pause dal lavoro in studio, nello storico Bar Pasticceria Poggio dove, tra un caffè e l’altro, è nata l’idea di confronto ed è fiorito uno scambio professionale inter-generazionale. L’esposizione punta a suggellare una comunione di riflessioni, pensieri sull’arte e sull’esistenza che vede il vertice nel raccoglimento intorno alla figura di Claudio Verna, nato nel 1937, decano della pittura e dell’astrazione italiana ancora attivo protagonista dell’arte contemporanea. Al CIAC di Foligno è aperta fino a gennaio 2025 una sua mostra retrospettiva, curata da Italo Tommasoni. Molti dei ponti relazionali e degli spunti espositivi si sono sviluppati poi con il supporto di Giuseppe Pietroniro. Quest’ultimo ha considerato importante coinvolgere ulteriori artisti che hanno gravitato in passato intorno a Valle Aurelia, visitando gli atelier dei colleghi, o hanno avuto personalmente uno studio in questa zona.
La collettiva propone, quindi, da una parte artisti consolidati che ricoprono il ruolo di “maestri” e che operano spesso anche in ambito internazionale, dall’altra artisti emergenti o affermati delle nuove generazioni. Ogni artista ha selezionato, insieme a PrimaLinea, una singola opera, avendo come limite l’unità di misura.
L’obiettivo di OVEST è far aprire gli occhi su una realtà che è rimasta nascosta per quanto riguarda la geografia artistica romana. Il percorso della mostra parte dall’astrazione con le opere di Eliseo Sonnino Di Laudadio, Riccardo D’Avola Corte e Sandro Sanna (con un lavoro legato all’ossidazione di metalli), affrontati in un dialogo cromatico e formale.
Sempre sulle tonalità rosso-blu, sulla parete di destra, si prosegue con le opere di Claudio Verna Sulla via rossa e di Paolo Laudisa — una vetrofusione con pittura, dedicata a un suo amico scrittore di nome Fortunato —, sulla parete di sinistra troviamo le opere di Pietro Capogrosso Viaggiatore notturno (olio su tela) e Alessandro Piangiamore L’VIII sorella (residui di candele in cera d’api, paraffina e ferro). Seguono Andrea Salvino con un disegno politico dall’accento ironico, Claudia Peill (un dittico di pittura e fotografia) e Daniele Puppi con un frame da Psychedelic Lock — l’opera che accosta Psycho di Alfred Hitchcock con il remake shot-for-shot diretto da Gus Van Sant. Sulla parete di fondo troviamo Giuseppe Pietroniro Collage (tecnica mista) e Delphine Valli Ode to Chaotic meditation: due lavori che riflettono sulla geometria e il potere dell’immaginazione che trasforma l’architettura in ambiente.
Nel mezzanino, il lento incedere dell’allestimento dall’astrazione alla figurazione si fa più evidente. L’acquerello di Federico Pietrella si discosta dalle composizioni, realizzate con i timbri datari, per le quali lo conosciamo. È parte, infatti, di una sua nuova ricerca ed è stato allestito in quel punto preciso dello spazio per alludere alla vicinanza, al di là della “quinta architettonica”, con il Parco del Pineto, polmone verde urbano molto caro agli artisti di Valle Aurelia.
I segni astratti di Luigi Battisti che tendono alla verticalità richiamano le colature verso l’alto presenti nel ritratto e nei capelli resi a gouache di Monica Lundy.
Particolare Ovest-Est di Valeria Sanguini: è un’altalena che faceva parte di un’installazione più ampia, Ipertenda, presentata recentemente al Mattatoio e formata da 4 altalene, disposte in corrispondenza dei punti cardinali. PrimaLinea sta coadiuvando l’artista a installare le altre 3 altalene in altrettanti punti nevralgici di Valle Aurelia.
Per avvalorare il concetto di realtà territoriale e network artistico di Roma Ovest, PrimaLinea ha organizzato delle giornate dedicate alla scoperta degli studi del quartiere. Tra le iniziative, anche gli studio visit negli atelier di Luigi Battisti, Riccardo D’Avola Corte Claudia Peill e Valeria Sanguini.
All photo by Giorgio Benni
Fino al 14 dicembre 2024
dal martedì al venerdì dalle 11:00 alle 19:00
Roma, Via Giovan Battista Gandino 31
Catalogo in collaborazione con Antichità Belsito
info: primalineastudio.com | [email protected]