Da Studio GR*A Filippo Scorcucchi annulla le percezioni

"AMNIO" è la mostra realizzata da Studio GR*A in collaborazione con ASTERISCO in cui l'artista esplora il bianco

Nel cuore del quartiere Monti a Roma c’è una realtà che esplora lo scambio tra arte e architettura. Si tratta di GR*A, studio di architettura fondato da Giovanni Romagnoli nel 2023 che dal 7 dicembre 2024 ospita AMNIO, una mostra dedicata all’ultimo corpo di lavori di Filippo Scorcucchi. Realizzata in collaborazione con ASTERISCO, la rassegna è a cura di Giovanni Romagnoli e Greta Voeller e presenta un testo introduttivo di Giuseppe Tillieci e Donato Scaramuzzi (Neel & Donato Dozzy). Il soundscape è firmato dall’artista.

Il concept della mostra

“Un viaggio visivo e sensoriale che esplora le radici dell’esistenza, il mistero della creazione e il fragile equilibrio tra ordine e caos. Questa mostra rappresenta un’importante riflessione sull’essenza della vita, sul legame tra luce e materia, e sul potere simbolico del bianco: un colore che si trasforma in spazio concettuale, matrice e grembo primordiale”. Così Giuseppe Tillieci racconta l’esposizione romana di Filippo Scorcucchi, le cui opere in mostra sono l’esito di un annullamento delle percezioni e, in particolare, di un lavoro con il bianco. “Il bianco è tutto e niente – prosegue Tillieci – è luce ma anche vuoto, e proprio per questo è difficile creare profondità e vita in opere da esso dominate”.

Le opere in mostra incarnano allora una tensione tra opposti. “La purezza del bianco si confronta con il marcio e lo sporco, in un dialogo viscerale tra equilibrio e disordine, tra il controllo e la casualità. Ogni tratto, ogni texture, ogni accumulo di materia racconta un frammento di vita, dove ciò che è organico diventa astratto e viceversa”, spiega Tillieci. Da questa esplorazione è risultato AMNIO, un ciclo di pitture che attingono a una regressione sospesa.

Amnio: da Studio GR*A un’esplorazione dell’esistenza

“Amnio è il titolo perfetto per questa mostra – scrive ancora Tillieci – perché richiama l’ambiente protettivo e liquido del grembo materno, lo spazio dove tutto ha origine. È un richiamo alla madre, alla genesi della vita, ma anche alla trasformazione e alla dualità che caratterizzano l’esistenza. In questo contesto, il bianco non è solo colore, ma simbolo di un ciclo vitale: la purezza della nascita che si intreccia con la corruzione e la metamorfosi della materia”. Le opere, nel bianco, registrano infatti una serie di accadimenti consci e inconsci, calmi e improvvisamente irruenti come quelli di un feto durante la gestazione. AMNIO allora è il sacco che contiene e protegge il marcio e il sano che si svela in ogni esistenza.

La mostra da GR*A (via Giovanni Lanza 162, Roma) sarà aperta al pubblico fino al 7 febbraio 2025.

info: studiogra.roma