Le opere di Bruno Munari rivivono su carta, quella del libro 47 Fotos che inaugura la raccolta artistica di Spazio Munari. Un omaggio della galleria al maestro dal quale prende il nome, che al contempo vuole essere un invito a ripercorrere la storia del design italiano con i suoi nomi più rappresentativi, sfogliando le pagine di una collana di libri biografica. Il primo capitolo, che coincide con la prima pubblicazione, non può che essere dedicato al designer nato a Milano nel 1907, Bruno Munari, che per primo inaugurò il dialogo tra forma e funzione nel ventennio tra il 1950 ed 1970. Un nome associato non solo al design ma anche alla grafica, all’illustrazione, e alla scrittura che a quasi trent’anni dalla sua scomparsa rivive grazie al progetto I Quaderni di Spazio Munari ideato da Pietro Corraini di Corraini edizioni.
All’origine del progetto vi è l’intento di attualizzare il lavoro dell’artista, coinvolgendo artisti e autori internazionali, per mostrare la rilevanza che l’operato di Munari ha avuto nel formare le nuove generazioni del design e sulla visual art. Il primo artista esterno chiamato dallo Spazio è Jason Fulford, fotografo americano nonché grande conoscitore di Bruno Munari, chiamato da Corraini per accompagnarlo nel primo atto progettuale.
La scelta di Fulford sembra quasi spontanea se si guarda alle somiglianze artistiche tra i due. Entrambi condividono un analogo percorso formativo ed una profonda passione per la grafica e l’editoria, che ha portato, nel caso di Fulford, a fondare nel 2009 la J&L Books insieme a Leanne Shapton. Ma non solo, anche il processo creativo, la capacità di associazione visiva e l’idea di un’arte piacevole ed allo stesso tempo utile che coniuga la leggerezza della forma allo studio approfondito del soggetto. I due, però, non si incontrarono mai. Si presentano indirettamente solo ora, in occasione di questa nuova pubblicazione dove le immagini, disposte a pagine affiancate, danno vita ad un dialogo visuale tra i due artisti.
A questo è stata aggiunta una mostra dal titolo Fotochiacchierata, terminata il 9 novembre 2024 nello Spazio Munari. Fulford, in un’intervista ha così spiegato il suo metodo di lavoro al progetto: «Quando lavoro ad una raccolta fotografica solitamente stampo le foto, le ritaglio e le mischio per terra. In questo libro le immagini sono 47 (da qui il titolo), una cifra che mi ricorda alcuni eventi vissuti. Di queste 47 solo 14 sono mie, le restanti 33 ritraggono Munari e le sue opere».
«La sequenza visiva doveva essere – ha proseguito – prima Munari e poi me. Lo si vede anche dalla mostra. Non volevo che le mie foto, essendo più grandi, sovrastassero le micro stampe di Munari, così abbiamo ingrandito quest’ultime e le abbiamo disposte sulle pareti della mostra, a cornice della narrazione fotografica che abbiamo costruito. Il contributo di Giulia Pastore è stato fondamentale per riprodurre lo stesso processo di adattamento delle immagini su carta, per il libro. Abbiamo voluto dare una forma al lavoro dell’artista, restituendo tutta la grandezza che lui ha lasciato a noi».
Questo libro si presenta così come una guida storica al design italiano ed un ritratto inedito di uno dei suoi più autorevoli rappresentanti. Colui che riuscì a decodificare la complessità del quotidiano, traducendola in parole e segni comuni.