Sotheby’s annuncia la prima asta in Arabia Saudita

La vendita è prevista per febbraio 2025 e rappresenterà un passaggio chiave verso la permanenza di Sotheby's nel Regno

Il mercato dell’arte sta tracciando i propri orizzonti nello scenario dell’Arabia Saudita, fulcro commerciale di un futuro tutt’altro che lontano. Dopo la notizia dell’apertura di una nuova sede di Christie’s a Riyadh, anche Sotheby’s getta le basi per una permanenza nel Paese con l’annuncio di un’asta internazionale a Diriyah, in attesa dell’inaugurazione della sede della maison progettata da Norman Foster nella torre Al Faisaliah di Riyadh. Prevista per l’8 febbraio 2025, la vendita si intitolerà Origins e includerà, oltre alle opere di artisti sauditi e del resto del mondo, anche numerosi esemplari di lusso, dai gioielli alle automobili, dalle borse ai cimeli sportivi.

In Arabia Saudita il mercato è giovane

È «un periodo molto dinamico per la cultura in Arabia Saudita», ha affermato il CEO di Sotheby’s Charles Stewart, sottolineando come la nuova sede e l’asta di febbraio «darà forza alla vasta popolazione giovanile saudita». Infatti la maison, che ha fatto il suo ingresso nel Paese con una mostra nel 2013, ha rilevato che quasi il 50% degli offerenti sauditi ha meno di 40 anni. A tal proposito Ashkan Baghestani, responsabile delle vendite di belle arti di Sotheby’s, ha osservato: «Guardando le metriche, è chiaro che l’Arabia Saudita è un mercato che si sta sviluppando rapidamente, con una fascia demografica giovane, una crescente base di collezionisti e una comunità artistica in espansione». Gli acquirenti sauditi infatti, solo tra il 2019 e il 2023, sono aumentati del 74% e gli offerenti del 125%.

Sotheby’s risponde all’apertura del collezionismo saudita

Dopo il primo approdo nel 2013, la maison ha proseguito la propria strategia di insediamento nel Regno, dove ha tenuto nel 2017 la prima asta di beneficenza, per poi partecipare alla prima Biennale d’arte contemporanea saudita nel 2022 e, a gennaio 2023, comparire come partner della Biennale inaugurale di arti islamiche a Jeddah. La vendita prevista a febbraio 2025 e l’apertura di un ufficio nel Paese rappresentano allora il consolidarsi di una presenza ormai affermata della casa d’aste nel territorio, dove Sotheby’s sta rispondendo all’apertura degli interessi del mercato. Accanto alle categorie tradizionali come arte islamica e orientalista, il collezionismo in Arabia Saudita si sta infatti avvicinando sempre più all’arte moderna e contemporanea.

Nonostante il profilarsi di nuovi orizzonti nel mercato del Regno, il lusso continua a rappresentarne il motore principal. Vincent Brasesco, responsabile delle vendite di Sotheby’s per il lusso, ha sottolineato che «attualmente, la maggior parte delle spedizioni saudite si concentra sul lusso e, in termini di spesa e numero di offerenti, gli orologi e i gioielli sono le categorie principali». D’altra parte, l’apertura del mercato sembra voler rappresentare l’impegno del Paese, finito sotto i riflettori per i timori sul rispetto dei diritti umani, nei confronti della comunità internazionale, come ha sottolineato un portavoce della casa d’aste.

Sotheby’s in Arabia Saudita: le prospettive

Con questa mossa le mire della maison sembrano essere proiettate con decisione sul Medio Oriente. Per quanto riguarda il prossimo decennio, infatti, il presidente di Sotheby’s Medio Oriente e India Edward Gibbs ha sottolineato: «È una fase in cui stiamo entrando con grande ottimismo e ambizione. Tenendo conto del contesto più ampio della Vision 2030, dei progetti di costruzione di musei e delle dimensioni della popolazione, c’è molto su cui si può costruire nel prossimo decennio». «Con una base a Riyadh – ha aggiunto non vediamo l’ora di consolidare le relazioni esistenti, rafforzando il livello di servizio che offriamo e offrendo un maggior livello di scelta ai nostri clienti collezionisti nel Regno».