È stata la Lisson Gallery a lanciare l’allarme sulla scomparsa di Sarah Cunningham, l’artista originaria di Nottingham di cui si sono perse le tracce nella notte del 2 novembre. Dopo due giorni di ricerche trascorsi nel silenzio, il corpo della trentunenne è stato ritrovato sui binari della stazione della metropolitana Chalk Farm.
Il giallo a Londra
L’ultimo avvistamento di Sarah Cunningham risale a sabato 2 novembre alle 2.30 del mattino, lungo la Jamestown Road di Camden Town a Londra. La trentunenne, che era appena uscita da un appartamento, indossava una canottiera nera, una gonna e un paio di scarpe nere Converse. Da qui, la scomparsa. A seguito dell’allarme lanciato dalla galleria con cui l’artista collaborava, la polizia di Camden ha dato il via alle ricerche, che si sono fermate solo con l’arrivo della segnalazione relativa a una persona ferita sui binari della stazione della metropolitana Chalk Farm.
“Mentre aspettiamo l’identificazione formale – si legge in una nota la polizia di Camden -, la famiglia di Sarah è stata informata di questi sviluppi. Loro hanno chiesto il rispetto della privacy in questo momento”. Sono dunque in corso le indagini sulle circostanze del fatto: “La morte è considerata inaspettata ma a questo punto non è ritenuta sospetta”, ha concluso la polizia nel comunicato.
Sarah Cunningham: chi era l’artista
Classe 1993, Sarah Cunningham era originaria di Nottingham ed era rappresentata dalla Lisson Gallery dal luglio 2023. Nel corso della sua carriera, dedicata alla pittura, aveva esposto ad Aspen, Berlino, Londra, Los Angeles e in Canada, oltre ad avere un rapporto di lunga data con la Bomb Factory Art Foundation di Londra. Tra le opere iconiche della sua produzione c’è il monumentale trittico di paesaggio I will look into the earth (2023): una dimostrazione di talento che le ha fatto vincere in precedenza il Djanogly Art Award e l’Ali H. Alkazzi Scholarship Award, entrambi nel 2019.
Con una pratica che si è sviluppata dal fascino provato per il mondo naturale, sia la giungla urbana che quelle dell’America Centrale, l’artista ha esposto le proprie opere in una personale alla Lisson a Los Angeles. In questa occasione, Cunningham dichiarava: «Mi immagino in volo quando dipingo, scrutando la superficie, cercando luoghi in cui immergermi in profondità, atterrare o decollare. I dipinti sono viaggi tra lo spazio del mio corpo e lo spazio esterno».