A Roma anche la Piramide Cestia accoglie il contemporaneo

Dal 21 al 23 settembre le opere di Fabrizio Crisafulli, Uemon Ikeda e Melissa Lohman guideranno i visitatori nella Piramide Cestia

Nella Capitale l’arte contemporanea arriva anche in uno dei luoghi che mai prima d’ora hanno conosciuto iniziative di questo genere. Si tratta della Piramide Cestia, che dal 21 al 23 settembre ospiterà le opere di tre artisti. Con gli interventi site-specific di Fabrizio Crisafulli, Uemon Ikeda e Melissa Lohman, il pubblico verrà infatti accompagnato in ambienti generalmente chiusi alle visite, in un percorso declinato tra antico e contemporaneo. Curato da Diana Carta, il progetto Piramide Contemporanea è promosso da Sala 1 ed è stato realizzato in collaborazione con la Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma.

Si comincia dall’esterno della Piramide Cestia, dove l’artista giapponese Uemon Ikeda (1952) ha realizzato una ragnatela sospesa di fili rossi che delimita lo spazio del giardino, trasformandolo in un luogo di passaggio. All’interno, invece, si prosegue con l’opera di Fabrizio Crisafulli (Catania, 1948), che ha realizzato nella camera funeraria Tramite, un’installazione luminosa che genera una nuova visione dell’ambiente in cui si colloca, offrendo uno sguardo più contemplativo.

Accanto all’opera di Crisafulli, la performance dell’artista newyorkese Melissa Lohman (1956). In diverse occasioni i due artisti hanno intrecciato un dialogo tra i loro lavori, così come accade nella Piramide Cestia. Con il proprio intervento legato al Tramite di Crisafulli, Lohman abita fisicamente lo spazio e, iscrivendovi il proprio corpo, invita il pubblico a pensarla come parte dell’ambiente.