Gli scatti efebici di Elena Ovecina in mostra a Milano

La personale della fotografa Elena Ovecina racconta il tema del sonno come esperienza estetizzante per lo spettatore

Nella sede milanese della Galleria Giampaolo Abbondio, conosciuta come “Playlist”, prenderà il via una mostra personale di Elena Ovecina (1986), fotografa russa naturalizzata italiana la cui ricerca si focalizza sui temi di identità e gender fluid. A cura di Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci, la rassegna Special Dreams sarà visitabile dal 19 settembre al 16 novembre 2024.

Tra scatti inediti e immagini già note dell’artista, la mostra racconta il tema del sonno come esperienza estetizzante per lo spettatore, ma non salvifica o curativa per i corpi dormienti. L’infantilismo emotivo dei soggetti, infatti, e il mondo ovattato di questi scatti, non ha affatto un’accezione positiva, perché ritrae corpi che evitano le asperità proprie della vita quotidiana, sprofondano nel torpore di morbidi materassi e nell’incapacità di un confronto e raffronto con una realtà deludente. Le composizioni scarne e i temi dell’incertezza, del dubbio esistenziale, della memoria, della nostalgia e della paura hanno da sempre guidato la produzione artistica di Elena Ovecina.

“Negli scatti di Elena Ovecina non c’è propulsione né impulso, né pulsioni: i corpi, gli sguardi, perfino gli arredi, abitano una realtà scadente che è un’ amalgama a cui placidamente adattarsi, finanche rassegnarsi, un ossimorico scorrere immobile”, scrive la curatrice nel testo critico a corredo dell’esposizione. “Persino – aggiunge – qualche elemento dissonante rispetto alla sostanziale e predominante palette cromatica delle foto stenta ad emergere, come risucchiato, trascinato da quel torpore squisitamente inevitabile e certamente contemporaneo in senso stretto. Persino la scelta formale di non ritrarre mai la figura per intero suggerisce concettualmente un’idea di sospensione, di stallo: l’unico ritmo rilevato è quello di un tempo dilatato, non scevro da affanni ma anzi angoscioso nel suo prolungato fluire debolmente”.

La mostra sarà aperta al pubblico fino al 19 novembre.

info: giampaoloabbondio.com

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