Giulio Squillacciotti e la guerra che diventa gioco nelle sue fotografie

A War Play è il progetto vincitore del PAC 2022-23 e si inserisce in un programma di residenze d'artista della Pinacoteca G.A. Levis

Sino al 26 gennaio 2025 la Pinacoteca G.A. Levis di Chiomonte ospiterà la ricerca artistica di Giulio Squillacciotti, vincitore del “PAC 2022-23 – Piano per l’Arte Contemporanea”, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del MIC. L’obiettivo della galleria piemontese si inserisce in un ricco programma di residenze d’artista, con un solo scopo: la personale interpretazione delle opere del paesaggista Giuseppe Augusto Levis, originario proprio di Chiomonte, in un confronto con il territorio della Val di Susa tra radure, boschi, cascate e abitazioni rurali che affollano i suoi dipinti.

A War Play

A gennaio 2024 Giulio Squillacciotti è stato invitato in una residenza di ricerca per realizzare un progetto in dialogo con il contesto valsusino, partendo da alcune immagini provenienti dell’archivio fotografico di Giuseppe Augusto Levis, simulazione e allo stesso tempo testimonianza storica del primo conflitto mondiale. Infatti, durante gli anni ’20 del secolo scorso, al pittore Giuseppe Augusto Levis, di ritorno dalla Prima Guerra Mondiale, viene commissionata la realizzazione di grandi opere a tema. Come strumento di studio per le grandi tele, l’artista, con l’aiuto di alcuni contadini, decide di mettere in scena e ricreare momenti di battaglia, ripresi dallo stesso Levis attraverso immagini fotografiche.

A War Play, esposizione a cura di ARTECO e CRIPTA747 è un lavoro di ri-messa in scena che si sviluppa partendo dall’attivazione di un’immagine fotografica a sua volta precedentemente simulata. A partire da questo patrimonio fotografico, l’artista realizza un gioco in cui la macchina da presa segue quattro personaggi intenti a ri-mettere in scena un’immagine di guerra in una meta-narrazione che arriva a manipolare l’immagine stessa, elaborando una propria personale interpretazione. Si stratificano così miriadi di significati che inevitabilmente sollevano interrogativi fondamentali: come la costruzione visiva influenza la nostra percezione, anticipando e, talvolta, sovvertendo la veridicità e il senso di una narrazione?

Le narrative divergenti di Giulio Squillacciotti

L’artista romano incentra la propria esplorazione su questioni legate alla narrazione e alle sue possibili vie di esplicitazione su matrici di stampo storico-antropologico in un lavoro internazionale cinematografico, performativo e testuale. Un artista che è prima di tutto poeta, archeologo di un trascorso lontano che cerca di non far scordare: è la dimensione della memoria la componente essenziale della sua ricerca, in una accezione che è al contempo collettiva e sociale, individuale e privata, per un passato che esiste e non può, non deve, essere dimenticato.

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