L’estate 2024 si chiude con un numero speciale per Inside Art, il 132 che si presenta con un’organizzazione tutta diversa, a partire dalla cover. Nel riquadro nero che ospita di volta in volta l’opera di uno degli artisti presenti nel numero, questa volta vediamo delle sedie davanti a un palco, poco prima che gli ospiti arrivino. L’evento in questione è The ART Symposium, episodio crossover di un format che punta a diventare annuale, il convegno si inserisce nell’anno delle celebrazioni del ventennale della rivista. Organizzata dalla media company fondata da Guido Talarico e dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, il museo diretto da Cristina Mazzantini, è stata concepita come un’occasione di dibattito tra imprese pubbliche e private per mettere in luce i cambiamenti e le prospettive future dell’arte contemporanea, attraverso le riflessioni e le esperienze di ospiti d’eccezione.

Un evento unico nella storia recente dell’editoria, che ha riunito nomi nazionali e internazionali di spicco con l’obiettivo specifico di creare un momento, che si ripeterà annualmente, per analizzare ciò che è stato fatto e quali sono le future strategie per sostenere la cultura e valorizzare il nostro patrimonio. Il simposio è stato anticipato da una serata di gala svoltasi il 26 maggio nella cornice della magnifica quadreria del museo romano, seguita dalla giornata del 27 maggio, inaugurata dai discorsi della padrona di casa, Cristina Mazzantini e dell’editore Guido Talarico. Il primo sfoglio della rivista riporta le parole e le riflessioni dei protagonisti coinvolti in quella giornata, pubblicandone gli Atti del Convegno.

Quattro i panel che si sono susseguiti nel corso del convegno per analizzare il tema da diverse prospettive: La cultura motore dell’industria dei contenuti, finalizzato a mettere a fuoco l’odierno scenario culturale, nella sua relazione tra enti pubblici e privati, la loro capacità di fare sistema e tutelare e promuovere la circolazione dei suoi contenuti; Arte e Istituzioni, nuove prospettive per il Paese, incentrato sulla cura e la valorizzazione del patrimonio anche da parte delle aziende che, grazie anche alle nuove tecnologie, sono in grado di creare ponti con le istituzioni pubbliche e costruire nuove relazioni con il territorio e i cittadini che lo abitano; La rivoluzione digitale, l’innovazione dalle università alle aziende, che analizza le nuove modalità di insegnamento e l’impatto delle tecnologie più avanzate all’interno dei corsi di alta formazione, capaci di creare connessioni e rendere il sistema universitario più democratico; Collezionismo e Mercato: gli investimenti culturali dove si è affrontato proprio il rapporto tra questi due elementi analizzando il ruolo delle realtà che vi gravitano intorno, dalle case d’asta ai musei, dalle fondazioni alle collezioni private osservando quanto gli investimenti culturali possano rappresentare davvero uno strumento di crescita.


Terminati gli atti del convegno, il secondo sfoglio della rivista rimane sul tema, allargandolo al ruolo delle imprese nella produzione e diffusione della cultura. Nuove figure di mecenatismo si affacciano nell’art system con importanti commissioni che mirano non soltanto ad elevare l’immagine aziendale ma danno un sostegno concreto ai protagonisti del mondo culturale, occupando ormai un ruolo determinante. Nei loro testi Ludovico Pratesi, con Marco Bassan di Spazio Taverna, e Adriana Polveroni citano alcuni esempi virtuosi che già da tempo si muovono per garantire la realizzazione di progetti che altrimenti rischierebbero di restare confinati nel campo delle idee.

E poi un approfondimento sulla mostra di Ghella, azienda italiana di costruzioni e infrastrutture presenti in tutto il mondo, con un’intervista a Matteo d’Aloja, Head of External Relations, Communications & Sustainability di Ghella e ad Alessandro Dandini de Sylva, curatore della mostra Nuove avventure sotterranee al MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo.
Giunto alla sua sesta edizione, il festival d’arte contemporanea Hypermaremma, fondato dai galleristi Carlo Pratis e Giorgio Galotti e dal collezionista e manager Matteo d’Aloja, continua la sua attività di diffusione dell’arte nel territorio maremmano.



Cantine Bosca, Fondazione San Domenico, Fondazione Peruzzo, sono gli altri nomi che appaiono nelle pagine della rivista sulle quali raccontano la loro storia. Una casa spumantiera sulle colline del Monferrato, caratterizzata da una storia di mecenatismo che dura dagli anni Ottanta, la Fondazione pugliese che prevede un progetto di espansione grazie alla riqualificazione dell’ex marmeria IMARFA, e la Fondazione nata a Padova nel 2025 da un’idea di Alberto Peruzzo che vanta una collezione d’arte con nomi importantissimi, da Chagall a De Pisis a Murakami.
Chiude le ultime pagine di questo special issue, il monumentale murale di eL Seed, sulla facciata esterna del Cubo di Pirelli HangarBicocca a Milano.


