Una grande installazione urbana è stata inaugurata a Milano, in via dei Mercanti. Si tratta di Bestiario, un progetto ideato e curato da Stefania Morici e firmato dall’artista Angelo Cruciani che si propone di generare una riflessione, proprio nel cuore della città, sul rapporto tra uomo, natura e animali. L’iniziativa, che sarà visibile fino al 26 agosto, è stata prodotta e organizzata da Arteventi e BeeBest in collaborazione con Pubblimil, con la speciale consulenza di Patrizio Travagli, ed è supportata dal Comune di Milano con il patrocinio di “Milano è viva” e del WWF.

«Vogliamo ringraziare Stefania Morici e Angelo Cruciani, con cui abbiamo già collaborato in passato, per questa opera d’arte urbana», ha esordio così Anna Scavuzzo, vicesindaca del Comune di Milano. «Un dono bellissimo alla città – ha aggiunto – per suggerire un pensiero alto e profondo e per ricordare anche quel momento tragico che la nostra regione ha vissuto nel 1976 a Seveso. Dobbiamo guardare al futuro con un senso di responsabilità rinnovata. Anche questo è il compito che gli artisti affidano a noi amministratori».
«Siamo felici di essere riusciti a regalare alla città un’opera che può essere vissuta», ha affermato l’artista Angelo Cruciani. «Mi sono ispirato ai bestiari medioevali che erano un modo semplice per raccontare il creato. Bestiario 2024 – ha spiegato – è stato pensato con un nuovo valore. Gli animali hanno un’aureola, per sottolineare la sacralità dell’animale. La perfezione di tutto il creato è una continua lezione all’uomo, che spesso viene soppiantata dall’egoismo e dalla credenza che tutto sia nostro, quando in realtà nulla appartiene realmente a nessuno. L’uomo è l’animale più pericoloso in natura. Dobbiamo imparare a proteggere i più deboli. Dobbiamo ricordarci che noi non siamo i proprietari del pianeta».


Bestiario vuole infatti essere un racconto di un mondo incantato ed evidenzia l’immensa ricchezza rappresentata dalla presenza degli animali e della natura nel pianeta, ma al tempo stesso si tratta di un gioco visivo che esprime significati profondi accostando gli animali ritratti all’iconografia sacra e alla luce della scintilla vitale che c’è in ogni forma di vita. L’installazione urbana di Angelo Cruciani profetizza un futuro che sa di pericolo, illustrando specie animali che rischiano di scomparire. In altre parole, rappresenta un mondo che potrebbe perdere la sua reale natura se tutti non interveniamo a difenderlo.
«Gli animali di Angelo Cruciani – ha infatti spiegato la curatrice Stefania Morici – esprimono la sacralità della vita e della natura, che va protetta e rispettata. L’obiettivo è quello di sensibilizzare gli spettatori alla protezione della vita selvaggia e alla tutela dell’ecosistema per garantire all’uomo e agli animali un futuro migliore. Con questa grande installazione, quindi, regaliamo un nuovo sguardo su ciò che ci circonda, utilizzando la pittura come medium per veicolare messaggi ormai impossibili da ignorare». In più, l’opera è stata inaugurata nel giorno dell’anniversario del disastro di Seveso, avvenuto il 10 luglio 1976 e a seguito del quale sono morti 3300 animali e altri 76.000 sono stati abbattuti. Proprio per ricordare questo avvenimento, sono state liberate dopo la presentazione dell’opera migliaia di farfalle per il loro primo volo.