Il CIMA di New York per undici anni ha promosso la fruizione e la promozione dell’arte italiana moderna e contemporanea in America. Tredici le mostre totali che nel corso della sua esistenza si sono susseguite, con molti degli artisti esposti, raramente presenti nelle istituzioni del Nord America. Tra questi il futurista Fortunato Depero, il pittore Alberto Savinio, il maestro delle nature morte Giorgio Morandi e gli scultori Medardo Rosso e Marino Marini.

Attualmente è in mostra la retrospettiva Nanni Balestrini: Art as Political Action – One Thousand and One Voice, la prima a New York del poeta, artista e romanziere di Milano, che agli inizi degli anni ’60 fa parte del Gruppo 63 e dei poeti Novissimi. Il Center for Italian Modern Art ha inoltre ospitato 42 borsisti residenziali, supportandoli nella loro ricerca accademica. L’istituzione ha anche contribuito a produrre numerosi articoli, cataloghi e libri che hanno promosso l’internazionalismo e lo scambio di borse di studio italo-americane.

In una nota riportata su The Art Newspaper, la fondatrice e collezionista Laura Mattioli, con un background storico-artistico e da curatrice, ha dichiarato che «non è stata una decisione facile. Al momento stiamo dialogando con diverse istituzioni culturali per trovare il luogo che conserverà al meglio l’archivio di CIMA, compresi i materiali video degli eventi pubblici e la rivista accademica online. Il nostro obiettivo è che queste risorse continuino a rimanere accessibili agli studiosi e al pubblico in generale, gratuitamente». Ora, il prossimo 22 giugno il Centro chiuderà definitivamente i battenti.
