Gli spazi appena rinnovati di Palazzo Diedo, la nuova sede del Berrggruen Institute a Venezia, accoglie quest’anno la nuova edizione di Art for Tomorrow, un’occasione di confronto sul mondo dell’arte pensata dalla fondazione Democracy & Culture del New York Times. Con Repubblica come media partner, gli incontri si svolgeranno dal 5 al 7 giugno e saranno moderati dalle firme del quotidiano newyorkese.
Pensata come una piattaforma per discutere del futuro delle arti, Art for Tomorrow 2024 raccoglierà negli spazi del palazzo veneziano direttori di musei, curatori, artisti, architetti e designer per riflettere sulle questioni più urgenti del presente, dalla sostenibilità all’emergenza climatica, nella loro intersezione con il sistema dell’arte e dei musei. Intitolata Imperfect Beauty, l’edizione si aprirà nel segno del dialogo con l’evento Arts as the Ultimate Mediator, uno spazio in cui si ragionerà del ruolo che la creatività può assumere in un mondo diviso.
Accanto al talk di apertura, a cui prenderanno parte, tra gli altri, l’arte-terapeuta israeliano Ronen Berger e il giornalista ucraino Vena Brykalin, sono previsti molti altri eventi che spaziano tra i temi più vari. Si discuterà di mercato, ad esempio, con il gallerista austriaco Thaddaeus Ropac e Magnus Resch della Yale University, esperto di economia dell’arte, ma anche del ruolo dei musei nel prossimo futuro con Mariët Westermann, direttrice e ceo della Fondazione Solomon R. Guggenheim. Tra i temi bollenti del presente, anche l’intelligenza artificiale, di cui verrà analizzato l’impatto sull’arte nel corso di una tavola rotonda che vedrà la partecipazione di Freya Salway, a capo del Lab di Google Arts and Culture.
Molto spazio sarà dedicato anche alle figure creative. Saranno presenti, infatti, gli artisti Sean Scully e Giulia Andreani, i filmmaker Amos Gitai, John Akomfrah e Karim Aïnouz, oltre ad alcuni architetti, tra cui Manuela Lucá-Dazio, direttrice esecutiva del Pritzker Architectural Prize.
info: artfortomorrow.org