Ristrutturazioni in corso: il Museo Egizio chiude per un mese

Nonostante la sospensione delle visite prevista dal 17 giugno al 12 luglio 2024, il museo proporrà una serie di iniziative per continuare a coinvolgere il pubblico

Stop di un mese per la seconda istituzione più importante al mondo (dopo quella de Il Cairo ovviamente) dedicata interamente alla cultura egizia: al Museo Egizio di Torino partiranno il prossimo mese i lavori di ristrutturazione, che hanno previsto un investimento di 23 milioni di euro in vista delle celebrazioni per il bicentenario, visto che in questo 2024 il museo compie ben 200 anni. I finanziamenti arrivano in parte dal Ministero e in parte da aziende quali Intesa Sanpaolo, Reale Mutua, Lavazza, Alpitour e Trenitalia.

Un breve “riposo” (si fa per dire) e una pausa estiva allungata, che in realtà è solo apparente: per tutto il periodo di chiusura infatti, sarà possibile ammirare una installazione immersiva allestita all’esterno del museo, che porterà l‘Egitto sotto il cielo torinese. I lavori saranno finalizzati – tra le altre cose – anche alla costruzione di una copertura della piazza, che diventerà il nuovo fulcro principale del museo. Ma perchè Torino è da oltre due secoli culla di questa antica civiltà, con oltre 37mila rarissimi reperti? Tra questi, ricordiamo, il sarcofago e il corredo della regina Nefertari e il Papiro dei re, tra le più importanti fonti internazionali sulla sequenza dei sovrani egizi.

Una storia in realtà assai complessa, che vedrebbe addirittura origini egizie nel capoluogo piemontese, come testimonia l’opera di Emanuele Tesauro, Historia de la Augusta città di Torino del 1679. È solamente il 24 marzo 1823 però che, ad Alessandria d’Egitto, viene firmato l’atto notarile con cui Bernardino Drovetti, diplomatico ed esploratore italiano, nominava Domenico Pedemonte suo procuratore nella trattativa per la vendita della collezione di antichità egizie al re del Regno di Sardegna Carlo Felice di Savoia. Il tutto venne poi ratificato l’anno successivo dal Ministero delle Finanze del Regno di Sardegna.

info: museoegizio.it