È morto Frank Stella, una vita fra colore, forma e composizione

Avrebbe compiuto 88 anni il 12 maggio. Frank Stella è morto nella sua casa di Manhattan e con lui un'altra parte della storia dell'arte del '900

Scultore, pittore, incisore, Frank Stella è stata una figura dominante per il minimalismo e per l’arte americana del dopoguerra. L’annuncio della scomparsa è stato dato dalla moglie al New York Time, che ha dichiarato il decesso per un linfoma. Un artista icastico, non sempre considerato positivamente, ma amato persino dal critico Michael Fried a cui – come ribadisce nel suo celebre saggio Art and Objecthood – il minimalismo proprio non piaceva. La sua astrazione era vicina al grado zero, i suoi dipinti si combinavano in maniera strabiliante tra forme e colori brillanti.

I provocatori Black Paintings di Frank Stella rimangono le opere più famose, per cui – secondo la critica – entrò nell’Olimpo delle storia dell’arte: dipinti con pennellate logiche, gestuali, precise che intenzionalmente sembravano non voler dire nulla, ma che in realtà segnavano una rottura definitiva con l’espressionismo astratto. Sopratutto, lo stato d’animo dell’artista era mai parte integrante del processo creativo: la sua arte significava solo per sé stessa e da sé stessa era significata.

Non a caso, “ciò che vedi è ciò che vedi” diceva l’artista con una risonanza tipica di tutta l’arte degli anni ’60, per cui il dipinto non è altro che una superficie ricoperta da strati di vernice. Nessun significato, nessuna interpretazione sottintesa. Un’arte che narra perchè semplicemente esiste, e che finalmente, è fine a sé stessa.