Una natura tutta al femminile: il racconto delle artiste di Bologna

10 artiste bolognesi si interrogano sui segreti della natura e della vegetazione, rovesciando la prospettiva storica prettamente maschile del naturalismo

Venticinque opere tra fotografia, scultura, installazione e disegni indagano uno fra i temi più complessi ed attuali, la natura. In particolare, la relazione dell’uomo con l’ambiente e la comprensione – ormai assai labile – dei confini tra naturale e artificiale. Le protagoniste della rassegna bolognese Eccentriche Nature, visibile fino al 5 ottobre 2024, sono Sergia Avveduti, Pinuccia Bernardoni, Mirta Carroli, Valentina D’Accardi, Giulia Dall’Olio, Sabrina Mezzaqui, Sabrina Muzi, Francesca Pasquali, Sissi e Greta Schödl.

L’allestimento è stato ideato dal curatore Pasquale Fameli e procede per accostamenti generazionali attraverso una reinterpretazione personale e un punto di vista tutto femminile. Non a caso, le artiste sono state accuratamente selezionate per il loro rapporto che nel corso della ricerca artistica hanno stabilito con l’elemento naturale.

La natura di Giulia Dall’Olio è potente e rigogliosa e come Sabrina Muzi e Pinuccia Bernardoni, utilizza le tecniche più tradizionali dal pastello al disegno o alla penna. Francesca Pasquali combina elementi industriali creando nature prettamente artificiali. Sergia Avveduti e Valentina D’Accardi reinventano il genere paesaggistico e la natura morta, attraverso il collage e il blow-up fotografico. Greta Schödl utilizza pigmenti ricavati direttamente dalle piante, Mirta Carroli, Sabrina Mezzaqui e Sissi attraverso la pratica dell’intaglio e del modellato realizzano sintesi plastiche e profondamente corporee.

Nella corso della storia dell’arte, in quella bolognese in particolare, la natura ha sempre avuto un ruolo rilevante sebbene mai predominante, eppure in una prospettiva sempre fortemente al maschile. In questa rassegna, per la prima volta, si rovesciano i paradigmi. Come il curatore ha infatti spiegato, l’intento è quello di «raccontare una fase successiva e distante da climi culturali legati a una visione maschile per raccontare il punto di vista femminile affermatosi nei decenni successivi».

CUBO in Torre Unipol
Via Larga, 6b, Bologna
info: cubounipol.it