Serpentine Gallery, svelata la nuova scultura di Gerhard Richter

Si tratta della gigantesca "STRIP-TOWER", l'ultima di una lunga serie di installazioni pubbliche comparse davanti alla Serpentine Gallery

Una enorme scultura di Gerhard Richter arriva alla Serpentine South Gallery di Londra e sarà temporaneamente installata sino al 27 ottobre 2024. Si tratta di STRIP-TOWER realizzata nel 2023 e rappresenta la seconda installazione dell’artista tedesco di fama mondiale nei giardini circostanti la galleria inglese: la prima era 4900 Colors, nel 2008. L’installazione di Richter sembra adattarsi perfettamente agli spazi di Kensington Gardens, in una struttura che indirettamente (o forse no) richiama l’imponente urbanistica di Ludwig Hilberseimer: una idea di città che si apre per (ri)conquistare la natura attraverso un potenziale realismo scevro da ogni forma di antropomorfizzazione.

Luminosi quadrati monocromatici disposti casualmente e che rendono policromatico l’insieme, una struttura a forma di croce essenziale e minimalista che ricorda l’interesse dell’artista per le continue ripetizioni modulari e geometriche. Il lucido delle piastrelle inoltre crea un lieve riflesso per lo spettatore e l’ambiente circostante, in un’arte compartecipata anche da parte del pubblico. Concettualmente l’opera riprende la serie dei dipinti Strip Paintings del 2010, a loro volta ispirati agli Abstract Painting 724-4 del 1990. Richter è stato sempre profondamente interessato alle relazioni sussistenti fra arte e architettura, realizzando più volte opere destinate a un luogo specifico. Molti cicli creati nel corso dei decenni, come i due appena citati e come STRIP-TOWER, suscitano riflessioni sull’interazione tra una immagine singola, la sua continua ripetizione e la spazio espositivo.

I curatori della Serpentine hanno inoltre ricordato che la gallery «sin dalla sua inaugurazione nel 1970 si è impegnata a lungo per portare l’arte fuori dal contesto tradizionale della galleria e nel paesaggio circostante, offrendo agli artisti l’opportunità di confrontarsi con l’ambiente immediato dei Kensington Gardens».