Ai Weiwei, tra osservazioni profonde e linguaggi fatti di Lego

Nella mostra che ripercorre la sua carriera Ai Weiwei ci invita a riflettere sull'umano, fra porcellane, legno, bambù e mattoncini Lego

La nuova personale dell’artista cinese Ai Weiwei, nella sede di San Gimignano della Galleria Continua, ha come protagonisti i famosissimi mattoncini Lego. Neither nor, titolo dell’esposizione, ripercorre un’ampia selezione di opere tra il 2019 e il 2023 con molte creazioni inedite. Il viaggio artistico che si dirama nei larghi spazi della galleria inizia dal Rinascimento: Sleeping Venus with Coat Hanger, celebre Venere dormiente di Giorgione, a cui l’artista aggiunge però una gruccia memore della brutalità degli aborti autoindotti. Si prosegue poi con The Rape of the Daughters of Leucippus in Untitled (After Rubens) ovvero Il ratto delle Leucippidi di Rubens a cui l’artista affianca un panda, simbolo del potere statale cinese contemporaneo.

Tra le riproduzioni più imponenti spunta quella del Cenacolo leonardesco, che riproduce quasi le dimensioni originali: ciò che più colpisce è il volto di Ai che appare al posto di quello di Giuda. Si tratta di un preciso riferimento politico al destino del padre, imprigionato ed esiliato ai tempi di Mao. Ancora la Gioconda del genio fiorentino appare imbrattata da una torta, in ricordo delle azioni degli attivisti ambientali. Tra i capolavori si continua con Un dimanche après-midi à l’Île de la Grande Jatte di Georges Seurat che viene attualizza con l’immagine di un rifugiato, risposta sociale al divieto del burkini in Francia. Le semeur au soleil couchant di Van Gogh si sovrappone alla disgustosa immagine dell’invasione di locuste in Pakistan nel 2020.

Tra le 35 creazioni esposte anche opere più storicizzate e realizzate con altri materiali come bambù, porcellana come nei grandi vasi Pillar o legno come gli sgabelli risalenti alle dinastie Ming e Quing. Tra i lavori inediti troviamo Cloud e The U.S. Navy collecting the remnants of a Chinese high-altitude surveillance balloon shot down by an Air Force fighter, che ci ricordano i complessi rapporti geopolitici tra Cina e Stati Uniti. Ai Weiwei, come sempre, si dissocia dal bello ideale rendendo le sue creazioni potente strumento di dissidenza e rivoluzione. Una lezione sugli estremismi e su una libertà che forse proprio non esiste, tra un’arte che inquieta e che inevitabilmente porta a riflettere. Un approccio giocoso che simula e dissimula, ma che – ahimè – significa molto di più.

Dal 13 aprile al 15 settembre 2024
Galleria Continua, San Gimignano
info: galleriacontinua.com