Matt Browning arriva a Roma alla Sant’Andrea De Scaphis ex oratorio di Sant’Andrea dei Vascellari e ora galleria di arte contemporanea, con la retrospettiva Wooden. L’artista lavora principalmente con il medium della installazione e con il legno, da lui profondamente indagato sia da un punto di vista meccanico che storico: elementi separati e indipendenti, scolpiti in unici blocchi di legno.
Le sue sculture sono rigorosamente scolpite a mano: Browning sembra trarre piacere proprio da quel tipo di abilità manuale da cui il modernismo e la rivoluzione industriale avrebbero in qualche modo dovuto emanciparci. Una ricerca estetica mascherata dall’apparente banalità dei materiali, in cui però il concetto viene trasformato nel processo di esecuzione. Tra Sol Lewitt, Donald Judd, Robert Morris e i volumi geometrici tridimensionali, l’arte di Matt Browning ricorda in maniera latente le esplorazioni del costruttivismo, del suprematismo e dell’Optical Art.
Al di là di ogni categoria estetica, il suo interesse verte principalmente su come i modi normativi all’interno dell’arte siano sempre più esplicitati nel valore economico dell’opera stessa. Astrazione, gerarchie, studi di genere e formalismo sono solo alcuni dei concetti principalmente da lui indagati. È stato incluso nella prestigiosa Biennale del Whitney del 2017: il suo lavoro riguarda il tempo e la latenza, le forme e le loro combinazioni, in una valutazione selettiva sulla gerarchia dell’attività umana. Una poetica essenziale che nella sua semplicità e apparente stasi manifesta tutta la sua energica potenza visiva.
info: sant’andreadescaphis.com