“Figurazione anni ’60 e ’70”, a Roma un’intersezione di linguaggi

Promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro - Internazionale, la mostra romana racconta la figurazione in Italia in un dialogo interdisciplinare

Da Pier Paolo Pasolini a Leonardo Sciascia, da Italo Calvino a Luchino Visconti, gli anni Sessanta e Settanta contano molti nomi di scrittori e registi con cui gli artisti visivi hanno interagito. Il dialogo creativo e poetico di questi decenni viene ora raccontato in una nuova mostra, che i Musei di San Salvatore in Lauro a Roma si preparano a ospitare dal 24 aprile al 21 luglio 2024. Dal titolo Figurazione anni ’60 e ’70, l’esposizione presenta un’ampia rassegna dedicata alla pittura e alla scultura di figurazione in Italia a cavallo tra i due decenni artistici più vitali del Novecento. Il progetto conta più di una sessantina di opere ed è diviso in quattro sezioni.

A promuovere la rassegna è la Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, presieduta dalla professoressa Alessandra Taccone, mentre a realizzarla è stato Poema in collaborazione con Cigno Arte. La professoressa ha dichiarato che «questa mostra prosegue il ciclo di progetti espositivi dedicati dalla Fondazione Terzo Pilastro ad una stagione artistica di grande vitalità e fervore creativo, dopo la mostra del 2021 nella Galleria Monogramma in via Margutta su quella che fu chiamata “La Scuola di Piazza del Popolo”, e l’altra del 2022 su “I favolosi anni ’60 e ’70 a Milano” all’Auditorium della Conciliazione a Roma, entrambe fortemente volute dall’allora Presidente Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele. Una stagione caratterizzata da una ventata di modernità che ha investito non solo le arti visive, ma più in generale l’intera società, e il cui filo conduttore – tra la visione sociopolitica di Guttuso e l’indagine della psiche umana di De Chirico, passando per il nuovo Naturalismo e le esperienze scultoree ispirate all’antico – risulta essere, in sintesi, quello di indagare le leggi eterne del processo creativo e le relazioni tra gli elementi che governano il gesto artistico, in un contesto molto variegato che merita, oggi, di essere assolutamente riscoperto».

La mostra è cura di Lorenzo e Enrico Lombardi ed esplora le esperienze della pittura e della scultura figurative in Italia delle generazioni attive in particolare tra gli anni Sessanta e Settanta, periodo di intrecci e condivisione tra le arti nella narrazione di nuove realtà emergenti, dallo sviluppo delle metropoli alla trasformazione sociale. Un insieme che ha visto contaminarsi visioni e suggestioni di varia provenienza, dal Realismo di matrice sociale e politica al Naturalismo, fino alla Pop Art e all’Iperrealismo, oltre alle importanti influenze della pittura metafisica.

Negli spazi del museo romano il progetto espositivo si articola in quattro sezioni. L’itinerario comincia con FIGURA SCULTURA, che riflette sulla tradizione della scultura italiana figurativa, per poi proseguire con POLITICA SOCIETÀ REALTÀ, dedicata alle ricerche dei protagonisti di quegli anni, tra impegno politico e contaminazioni con design e nuovi media. NATURA PITTURA è invece la sezione focalizzata sul nuovo Naturalismo del Novecento, spesso collegato anche ai primi, embrionali movimenti ecologisti, mentre la mostra si conclude con METAFISICI E VISIONARI, dedicata agli artisti che, andando oltre gli elementi contingenti dell’esperienza sensibile, scelsero di rappresentare gli aspetti della realtà da loro considerati autentici e fondamentali, secondo la prospettiva più ampia e universale possibile. Accanto alla mostra, anche un catalogo edito da Il Cigno GG Edizioni.

Conclude la Prof.ssa Taccone: «Sono molto fiera ed orgogliosa di aver inaugurato questo progetto, in qualità di neo-presidente della Fondazione Terzo Pilastro, avendo ereditato da pochissimo un testimone tanto prestigioso, quanto di grande responsabilità, dal Prof. Emanuele, che ha ideato questa esposizione così come le precedenti dedicate al medesimo periodo artistico. È una mostra – a mio avviso – molto raffinata: appena si entra si viene accolti da due meravigliosi Guttuso, mentre sullo sfondo campeggia la parete dedicata ad Ennio Calabria, recentemente scomparso, al quale è dedicata l’esposizione. Proseguendo il percorso in questa magnifica sede espositiva di San Salvatore in Lauro, davvero magica, si possono ammirare, ad esempio, due quadri di De Chirico, e via via le opere (62 in totale) di tanti altri pittori e scultori di grande notorietà ed importanza, per terminare con le due splendide tele materiche di Mattioli sulla parete principale dell’ultima sala. In conclusione, si tratta di una mostra che vale davvero la pena visitare, e per quel che mi riguarda sono particolarmente felice di aver esaudito, realizzandola, il desiderio del Presidentissimo Emmanuele Emanuele».


Figurazione anni ’60 e ’70
dal 24 aprile al 21 luglio 2024
Musei di San Salvatore in Lauro – Roma
info: piosodaliziodeipiceni.it

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