Inventare l’Impressionismo: a Parigi torna la mostra del 1874

Prima al Musée d'Orsay, poi alla National Gallery di Washington, la mostra celebra i 150 anni del movimento

In Germania l’anno di Friedrich, in tutto il mondo quello dell’Impressionismo. A 150 anni dalla mostra nell’ex laboratorio del fotografo Nadar che ha sancito la nascita del movimento, il 15 aprile 1874 a Parigi, sono molti gli eventi e le esposizioni in programma per celebrarne l’anniversario. Tra le più attese, Parigi 1874. Inventare l’Impressionismo, la mostra presentata il 26 marzo al Musée d’Orsay, nella capitale francese, dove rimarrà aperta al pubblico fino al 14 luglio. Dall’8 settembre al 25 gennaio 2025 l’esposizione verrà allestita invece alla National Gallery of Art di Washington, che ha collaborato con il museo parigino.

A cura di Sylvie Patry e Anne Robbins, la mostra presenta circa 130 opere, tra cui i lavori emblematici dei primi impressionisti, ma anche i dipinti e sculture che nello stesso anno presenti al Salon ufficiale. Parigi 1874. Inventare l’Impressionismo ha quindi l’ambizione di tentare una ricostruzione della celebre mostra nell’atelier di Nadar, ma non solo. Presentando anche i lavori più conformi ai paradigmi estetici condivisi, l’allestimento al Musée d’Orsay vuole riproporre, oltre alla carica rivoluzionaria, anche un’immagine della ricezione dei dipinti impressionisti tra i più alti ranghi delle arti visive.

La mostra, che mira a «restituire lo shock visivo provocato all’epoca dalle nuove opere», come sostengono le curatrici, include diversi prestiti provenienti da altre istituzioni, come Impression, soleil levant, opera fondativa del movimento e di proprietà del Musée Marmottan Monet di Parigi. Alcuni lavori provengono invece dai musei statunitensi, come La lecture di Morisot o Classe de danse di Degas.

Ad esporre nello spazio parigino nel 1874 fu un gruppo eterogeneo di artisti, tra cui Claude Monet, Auguste Renoir, Camille Pissarro, “affamati di indipendenza”. Così scrivono in un testo comune la presidente del Musée d’Orsay Christophe Leribault e Kaywin Feldeman, direttrice della National Gallery di Washington. “In un’epoca in cui l’Accademia cercava di far sopravvivere lo storicismo e gli antichi dei – continuano – questi pittori della modernità facevano entrare nelle loro tele la realtà della loro epoca, delle nuove mode e dei nuovi costumi, del lavoro e del loisir, di una Parigi che si reinventava e delle campagne che si trasformavano”.

Accanto alla mostra, il Musée d’Orsay propone anche un’esperienza immersiva in 3D di 45 minuti, dal titolo Una sera con gli impressionisti. Parigi 1874, prodotta con le società specializzate Excurio e Gedeon. Con lo scopo di far rivivere al pubblico l’evento del 15 aprile 1874, l’esposizione virtuale «permette di comprendere meglio l’atmosfera di una mostra agli antipodi della white box, associata oggi all’arte moderna e contemporanea, – spiegano le curatrici – e che prendeva in prestito l’estetica degli atelier e dei nuovi luoghi di commercio del ’900, segnando a sua modo una rivoluzione».

info: musee-orsay.fr

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