Cubo Garutti, a Bolzano un Piccolo Museion per tutti

Sede dislocata del museo d'arte contemporanea di Bolzano, il Cubo Garutti ospita una mostra che omaggia Ugo Carrega e il Mercato del Sale

Nel cuore del quartiere Don Bosco, a Bolzano, si trova uno spazio culturale che si rivolge all’anima popolare del luogo. È il Cubo Garutti, o Piccolo Museion, commissionato nel 2003 ad Alberto Garutti (1948-2023) in occasione del progetto Arte sul territorio. Vera e propria sede dislocata di Museion, il Cubo Garutti e il suo programma espositivo nascono dall’intento di portare l’arte nelle periferie, esplorando e dando vita a un’interazione tra opere e pubblico, che sia pure di passanti. Attualmente lo spazio ospita la mostra Poetry in the box. Un omaggio alla storia del Mercato del Sale e a Ugo Carrega, che ha inaugurato il 13 marzo a Piccolo Museion – Cubo Garutti e a Museion Passage, un’area aperta e accessibile a tutti del museo.

Collocato in un luogo tradizionalmente popolare, Cubo Garutti prende posto in un’area strategica nel processo di italianizzazione della città. Il quartiere Don Bosco, vicino alla zona industriale, si caratterizzava infatti per le sue “semirurali”, casette multifamiliari di aspetto rurale a due piani e con piccolo orto annesso, costruite dalla fine degli anni Trenta. Nelle varie fasi del secolo scorso le abitazioni vennero poi distrutte, lasciando il posto a nuovi edifici progettati a partire dal confronto degli architetti con il tema dell’edilizia popolare.

«Che cos’è l’abitare popolare?», si chiede Frida Carazzato, curatrice scientifica di Museion e della mostra al Cubo Garutti, realizzata in collaborazione con il Mart di Rovereto. Una tema, questo, che Museion ormai da anni affronta, con la scelta di estendersi nella periferia con una sede a misura dei passanti, ma che a Bolzano è indagato in modo diffuso. La stessa curatrice di Poetry in the box ha ricordato l’attività di Bolzanism Museum, che raccoglie e racconta le architetture popolari di Bolzano Ovest e le persone che la abitano.

Al Piccolo Museion transitano opere di vario tipo, da installazioni site-specific a esemplari della collezione del museo che, a rotazione, approdano nel cuore del quartiere Don Bosco. Poetry in the box, co-curata con Duccio Dogheria, curatore e ricercatore dell’Archivio del ‘900 del Mart, racconta il legame ventennale tra le due istituzioni. Mart e Museion condividono infatti la raccolta dell’Archivio di Nuova Scrittura, donata nel 2020 da Paolo Della Grazia. Figura emblematica dell’Archivio, Ugo Carrega, che la mostra al Cubo Garutti vuole omaggiare.

Come suggerisce il titolo, l’esposizione ruota attorno al concetto della scatola. A volte come opera d’arte in sé, a volte contenitore di altri lavori, l’oggetto è stato centrale nell’opera di Carrega. Da qui, la «mostra portatile», come l’ha definita la curatrice, ora in esposizione al Cubo. In più, l’esposizione rende omaggio alla storia del Mercato del Sale, artist-run space milanese di cui Carrega è stato curatore e direttore e che tra il 1974 e il 1989 ha portato nei suoi ambienti numerosi artisti legati alla poesia visiva.

Anche al Piccolo Museion, dunque, prosegue il filone di ricerca verbo-visuale che l’istituzione persegue, come ha ricordato la Presidente di Museion Marion Piffer Damiani all’inaugurazione di RENAISSANCE, mostra transdisciplinare di giovani artisti che rielaborano l’eredità culturale, e di The Weight of the Concrete, che raccoglie l’eredità di Ezio Gribaudo. Su questa scia, l’esposizione presenta gli esiti della “Nuova Scrittura” di Carrega, un incontro tra parola e materia, e della rete di relazioni costruite nella vicenda del Mercato del Sale, ma anche l’esperienza archivistica dell’artista, che tra il 1971 e il 1973 ha organizzato un proprio archivio in 62 scatole bianche.

Da qui, la mostra si presenta con un display ispirato alle scatole originali di Ugo Carrega. Realizzate da Claudia Polizzi, le scatole del Cubo Garutti sono utilizzate come moduli espositivi e mostrano il contenuto originale, che a sua volta si relaziona con le riviste-scatola prodotte dal Carrega stesso, ma anche con le opere di altri artisti con cui questi ha lavorato al tempo del Mercato del Sale.

In un diffuso ripensamento dei rapporti tra centro e periferia, il Cubo Garutti allora prende le forme di un catalizzatore di queste riflessioni, stimolando un nuovo tipo di fruizione dell’arte con un pubblico meno tradizionale. In più, Poetry in the box approda al Piccolo Museion celebrando due circostanze: non solo i vent’anni dell’opera (2003), ma anche i cinquant’anni del Mercato del Sale.

info: museion.it