I monumenti sono tutti maschi è la nuova installazione che l’8 marzo, la Giornata Internazionale della Donna, viene inaugurata al Pincio di Roma. Proprio negli spazi della terrazza che sovrasta Piazza del Popolo si trovano 228 busti, di cui solo 3 sono dedicati a donne. Da qui, con l’occasione dell’8 marzo, il duo creativo Waw ha dato vita a un’installazione di denuncia.
Impegnate in queste tematiche dal 2012, le artiste del duo Waw hanno deciso di coprire temporaneamente 20 busti di uomini con altrettanti ritratti femminili, illustrati e stampati su tela. In polemica con la netta maggioranza maschile dei monumenti, il duo ha selezionato 20 donne che hanno fatto la storia e che meritano visibilità attraverso il simbolo collettivo del monumento, come segno di potere. Tra loro, scienziate, artiste e combattenti, che trovano posto nella terrazza del Pincio.
Nonostante l’atto creativo abbia messo in luce grandi nomi, la necessità di scegliere ‘solo’ 20 donne ha comportato molte assenze. Ma anche puntare i riflettori sulla mancata presenza diventa un messaggio critico. L’intento è infatti quello di sottolineare come troppo spesso le donne siano state rappresentate in statue nello spazio pubblico solo in quanto sessualizzate e con il corpo poco vestito o svestito del tutto, anche se il soggetto non ha alcun motivo di essere rappresentato in tal modo. Tra gli esempi, la fontana dedicata a Ilaria Alpi e Maria Grazia Cutuli, in provincia di Viterbo, che ritrae le due giornaliste completamente nude.
L’iniziativa del duo Waw pone allora non solo un problema quantitativo, in termini di presenze di donne nei monumenti, ma anche qualitativo.